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UN SITO CONCENTRATO SU
MICKEY MOUSE E I SUOI AMICI
E SUI CARTONI E CORTOMET.
DELLA DISNEY
CREATI DAL GRANDE MITO
WALT DISNEY
(EN)
« I only hope that we never lose sight of one thing — that it was all started by a mouse. »
| (IT)
« Spero solo che non ci dimenticheremo mai una cosa - tutto è cominciato con un topo. »
|
(Walter Elias Disney, What Is Disneyland, 27 ottobre 1954) |
Topolino (Mickey Mouse) è un personaggio immaginario dei fumetti e dei cartoni animati creato nel 1928 daWalt Disney e Ub Iwerks ai Walt Disney Studios[1] e sviluppato da Floyd Gottfredson. Topolino è un topoantropomorfo che veste braghette rosse, grandi scarpe gialle e guanti bianchi. È uno dei cartoni animati più conosciuti al mondo ed è l'icona stessa della Walt Disney Company, il più grande Conglomerato mediatico al mondo in termini di fatturato annuo.
Il suo debutto avviene il 18 novembre 1928 al Colony Theatre di New York, nel cortometraggio Steamboat Willie (il primo cortometraggio prodotto però in cui compare Topolino è L'aereo impazzito). Steamboat Willie è un'opera vagamente ispirata a Io... e il ciclone di Buster Keaton, attore del film muto allora assai in auge. Tale cartone, proiettato insieme al film Gang War, colpì gli spettatori più di quest'ultimo, a causa della presenza del sonoro.
Indice
[nascondi]Nascita[modifica | modifica wikitesto]
New York nel marzo del 1928; Walt Disney non aveva avuto una giornata felice: si era visto strappare in un sol colpo sia il personaggio del suo primo fumetto di successo (Oswald il coniglio fortunato), sia l'intero staff del proprio studio di Hollywood. Walt Disney, allora giovane regista alle prime armi, ebbe l'idea di creare un nuovo personaggio, che inizialmente chiamò Mortimer Mouse, ma siccome il nome sembrava assai macabro e non adatto a dei bambini decise poi di ribattezzarlo, su consiglio della moglie, con il nome ormai noto a tutti diMickey Mouse. Dopo il duro colpo infertogli dallo Studio Hollywood, Ub Iwerks era rimasto praticamente l'unico amico e collaboratore fidato di Disney, con lui avrebbe enucleato l'embrione di un nuovo personaggio al quale affidare la sopravvivenza dello Studio Disney. Per settimane tutti ignorarono che Walt e Ub stavano dando corpo alla realizzazione di un nuovo progetto. In gran segreto, lavorando di notte in un garage, Walt Disney e il suo braccio destro Ub Iwerks prepararono in tutta fretta il primo film di Mickey Mouse. Iwerks, disegnando fino a 700 animazioni al giorno, consentì al personaggio di debuttare in una proiezione privata il 15 maggio 1928. Il film era intitolato L'aereo impazzito, (nel quale compare anche Minnie). Nasce così, impulsivo e sognatore, sbarazzino ma determinato, il nuovo personaggio su cui Disney avrebbe scommesso la stessa sopravvivenza del suo studio. Va rammentato che il personaggio che più attirava il consenso delle platee negli anni venti era stato il gatto Felix. Una nera macchia d'inchiostro piena di intraprendenza e dotata di una vena surreale. Puntare su un topo fu forse per Disney una scelta giocata allo stesso tempo per affinità e contrasto, con lo scopo di dissimulare la somiglianza che la nuova creatura Disney mostrava con il famoso gatto.
Nonostante una discreta accoglienza, nessuno sembrava voler distribuire i film del nuovo personaggio. Disney decide di porre comunque in lavorazione un secondo film Gallopin' Gaucho, in cui Topolino mette le scarpe ai piedi e si guadagna un nemico che lo sovrasta per statura, ma non per questo lo vince: il gatto Gambadilegno. Minnie Mouse è nuovamente presente come "leading lady".
Il riferimento è al film Il gaucho, che Douglas Fairbanks aveva girato l'anno precedente.
Nel frattempo l'industria del cinema aveva registrato l'avvento del cinema sonoro, i cosiddetti "talkies". Il terzo tentativo di lanciare Topolino avviene in un cartoon concepito con il sonoro sincronizzato. Lo spunto del terzo film di Topolino viene attinto da una comica di Buster Keaton. Le musiche sono i motivetti Turkey in the Straw e Steamboat Bill. Il nuovo film, intitolato Steamboat Willie, viene prodotto a costo di incredibili difficoltà. A film pronto, nessun distributore sembra interessarsi al Topolino musicale di Disney. Privo di qualsiasi supporto economico, Disney accetta come estrema ratio la proposta del titolare di una sala di Broadway, e tenta la carta del pubblico: il film, viene proiettato al Colony Theater di New York il 18 novembre 1928, abbinato al lungometraggio sonoro dal vero "Gang War". È il clamoroso successo in cui Disney iniziava a non sperare più. La critica e il pubblico sono unanimi: qualcosa di nuovo e unico si è affacciato sugli schermi americani.
Tutti i riflettori sono puntati su Topolino. Disney aggiunge il sonoro anche ai due preesistenti cortometraggi muti di Mickey.
Amico di Walt fin dal tempo di Kansas City, dove entrambi sono cresciuti, Iwerks era un talento grafico naturale che comprendeva con la sua arte la creatività di Walt Disney.
Fatto socio al 20% dello studio, Iwerks all'inizio del 1930 viene letteralmente comprato dalla concorrenza. Andandosene cederà la sua quota nella società: e quando, dopo fallimentari esperienze, ritornerà a chiedere lavoro allo studio Disney, verrà assunto nel settore effetti speciali.
Topolino consolida il suo successo. Al sesto film (Via il gatto, Topolino balla, 1929) il personaggio acquista i guanti. In questa sua prima fase Mickey Mouse vive in una serie di storie che si caratterizzano specialmente per l'ambientazione rurale. Topolino nasce come un personaggio di provincia: presto si mette a fare più che il topo l'ometto. Al nono film,The Karnival Kid (1929), Topolino figura estensivamente impiegato in un ruolo parlato. Il 1929 è l'anno dell'esplosione del fenomeno Mickey Mouse negli USA.
Produrre un cartoon della serie costa ormai cinquemila dollari alla produzione. Nel 1930 una canzone di Harry Carlton è dedicata a Topolino. Dello stesso anno l'inevitabile omaggio in cera di Madame Tussaud. Nel 1931 la MGM, con una spedizione pioneristica a lungo amplificata dalla stampa, gira in Africa il lungometraggio Trader Horn. Topolino è lesto a richiamare l'impresa l'anno successivo in Trader Mickey. La moda imperante dei film in costume e dell'esotismo ispira ancora Jungle Rythm (1929), Topolino in Arabia (1932) e il medievaleggiante Topolino menestrello (1933). L'horror compare in film come Topolino e gli spettri (1929) e Topolino e lo scienziato pazzo (1933), la voglia del jazz in Topolino pianista (1929). Nel 1931 Charlie Chaplin insiste perché un cartoon di Topolino accompagni tutte le proiezioni del suo ultimo film Luci della città. Il favore viene restituito due anni dopo: il cortometraggio Mickey's Gala Premiere è ambientato nel Teatro Cinese di Hollywood, classica sede delle grandi prime. Fra i divi che per l'occasione omaggiano Topolino: Laurel & Hardy, i fratelli Marx,Mae West, la Garbo e Charlot.
Jimmy Durante nel 1934 invita Topolino a esibirsi al piano nel lungometraggio dal vero Hollywood Party, mentre Laurel & Hardy nello stesso anno lo ospitano in una fugace apparizione nel fantasioso Nel paese delle meraviglie. È stato ospitato anche nel film Chi ha incastrato Roger Rabbit.[2][3][4].
Topolino al cinema e in televisione[modifica | modifica wikitesto]
![]() | Per approfondire, vedi Filmografia di Topolino. |
Topolino è apparso in oltre 135 cortometraggi che vanno dalla fine degli anni venti ai giorni nostri. Walt Disney conquista con il primo cortometraggio L'aereo impazzito (il secondo Steamboat Willie) il sonoro. Negli anni quaranta Topolino prende sempre più popolarità e nei cortometraggi sembra aver abbandonato la vita campagnola per trasferirsi in città: da questo riusciamo a capire che Topolino va a pari passo con l'innovazione e il progresso della società americana, e quindi di ogni "americano medio". Dopo Topolino a pesca del 1953, Topolino si ritirò dal grande schermo. Vi farà ritorno solo nel 1983 con il mediometraggioCanto di Natale di Topolino e successivamente nel 1990 con Il principe e il povero, un mini classico Disney nonché un mediometraggio, grande classico per le feste di Natale, dai creatori de La sirenetta (dove apparve nel cameo insieme a Paperino e Pippo durante l'arrivo trionfale di Re Tritone, il padre di Ariel) eBianca e Bernie nella terra dei canguri e dai creatori di In viaggio con Pippo il cortometraggio del 1995, Topolino e il cervello in fuga con la partecipazione diMinnie, Pluto e Pietro Gambadilegno nei panni del crudele mostro Julius, creato dal terribile Dr. Frankennolie, un folle babbuino. Oggi Topolino è molto utilizzato in TV grazie anche alle nuove serie animate ideate: una su tutte come Mickey Mouse Works, House of Mouse: Il Topoclub, La casa di Topolino in una versione tridimensionale e prescolare e poi nella serie televisiva a cartoni animati della Disney Television Animation, Topolino.
Topolino a fumetti[modifica | modifica wikitesto]
Strisce quotidiane[modifica | modifica wikitesto]
![]() | Per approfondire, vedi Floyd Gottfredson e Strisce giornaliere di Topolino. |
Dopo sedici corti, Topolino esordisce anche nei fumetti e precisamente sulle daily strips: a firmare le sue avventure sono Walt Disney (testi) e Ub Iwerks(disegni), i suoi creatori.
Le sue prime storie sono avventure scanzonate, in linea con il personaggio che compare al cinema, sempre pronto al divertimento come un monello qualsiasi in una città rurale senza nome. Tale caratteristica sarà successivamente presente soprattutto nelle tavole domenicali, poiché sulle strisce quotidiane il topo sta crescendo.
Il 5 maggio del 1930 fa infatti il suo esordio, sulle pagine di Topolino e la valle della morte, un promettente cartoonist, Floyd Gottfredson, destinato a cambiare il carattere del personaggio, traghettandolo da monello scansafatiche a cittadino modello e infallibile e perspicace detective. Questo cambiamento si può dire avvenne a partire dal 1932. Da quell'anno in poi le storie diventarono avventurose e Topolino cominciò a affrontare contrabbandieri, gangster (Topolino giornalista, 1935), finti fantasmi (Topolino nella casa dei fantasmi, 1936) e pirati (Topolino e il terribile S, il terrore dei sette mari, 1935).
A queste storie avventurose si alternavano avventure più quotidiane come quella in cui Topolino cavalca il cavallo piedidolci e vince una competizione ippica o in quella in cui iscrive Pluto a una corsa per cani. I principali antagonisti di questo periodo erano Pietro Gambadilegno e Eli Squick mentre il principale aiutante era Pippo (ma in alcune occasioni ad aiutare Topolino erano altri personaggi come Minni, Paperino, Orazio e Musone). Inoltre in questo periodo fecero la loro prima apparizione personaggi come il Professor Enigm, Macchia Nera, Giuseppe Tubi e il pirata Orango.
Dal 1942 al 1945, con lo scoppio della seconda guerra mondiale, le storie pubblicate nelle strisce erano principalmente ad argomento bellico. In alcune delle storie pubblicate in quegli anni Topolino doveva affrontare spie naziste. Dal 1945 al 1947 le storie non erano più avventurose ma quotidiane e autoconclusive. Poi con l'incontro tra Topolino e Eta Beta in una grotta ricominciò un altro periodo avventuroso per Topolino che durerà fino ai primi mesi del 1954 quando le storie tornarono a essere quotidiane. Nel 1955 il King Features Syndicate, che pubblicava le strisce sui quotidiani, chiese esplicitamente che le strisce quotidiane diventassero autoconclusive: la prima di questo genere è datata 5 ottobre 1955.
Topolino in Italia[modifica | modifica wikitesto]
Topolino apparve in Italia il 30 marzo 1930, quando sul n.13 del settimanale torinese Illustrazione del Popolo, diretto daLorenzo Gigli, fu pubblicata la prima striscia disegnata da Ub Iwerks e intitolata Le avventure di Topolino nella giungla. Due anni dopo si ha il primo libro illustrato italiano con le sue immagini: Sua Altezza Reale il Principe Codarello e, poco più tardi ,il 31 dicembre 1932, esce il primo numero di Topolino in formato giornale, edito da Nerbini.
Sulla falsariga del celebre Corriere dei Piccoli, anche Topolino si presentava ai lettori con periodicità settimanale e si apriva con una breve storia in cui le didascalie sono scritte in rima e realizzata da Giove Toppi, che divenne quindi il primo autore Disney italiano. Sul settimanale della Nerbini, comunque, trovano spazio soprattutto le strisce e le tavole realizzate da Floyd Gottfredson. In queste storie vengono anche introdotte delle didascalie in rima, scritte dal primo direttore della rivista, Paolo Lorenzini (detto Collodi Nipote in quanto nipote di Carlo Collodi), e viene anche assegnato il nome definitivo alla spalla di Topolino, ovvero quel Pippo un po' lunatico e un po' svampito che sui libri della Salani veniva ancora chiamato Medoro.
Nerbini non si era assicurato correttamente i diritti di pubblicazione: quando aveva varato la sua rivista, infatti, si era rivolto al Consorzio Cinematografico E.I.A., il distributore dei cortometraggi di Topolino, quando in realtà i diritti per le riviste erano stati dati in mano al giornalista Guglielmo Emanuel dallo stesso Disney. Per cui, per un paio di numeri, la testata passò da Topolino a Topo Lino, per poi riprendere la nota testata con il n. 7. Il Topolino giornale era formato da otto pagine e non conteneva solo storie a fumetti Disney ma anche storie non-Disney che anzi erano di solito la maggioranza delle storie presenti in un numero.
Il numero 137 del Topolino giornale, dell'11 agosto 1935, segna il passaggio di consegne da Nerbini alla Mondadori. Il fascismo, tuttavia, causò dei problemi al giornale. Dal 1938, il Min.Cul.Pop. (Ministero della Cultura Popolare) impone alla stampa di non pubblicare più i protagonisti del fumetto popolare americano. Il solo Topolino è risparmiato, e così il suo logo e il suo personaggio possono continuare ad esistere nelle edicole italiane, ma in piena seconda guerra mondiale, a partire dal n. 476 del 27 gennaio1942, anche il settimanale è costretto a cedere alle restrizioni. Lo sostituisce Tuffolino, un ragazzetto dalle medesime caratteristiche fisiche, disegnato dal grande illustratore Pierlorenzo De Vita. Con la fine del fascismo, le avventure di Topolino poterono di nuovo essere pubblicate.
Alla fine degli anni quaranta, però, i giornali a fumetti che pubblicavano storie a puntate di non più di due tavole ad episodio erano irrimediabilmente in crisi, e così lo stesso Topolino, le cui vendite erano di gran lunga calate rispetto al periodo d'oro. Mondadori, però, non poteva rinunciare alla rivista da edicola per non perdere i ricchi diritti delle pubblicazioni da libreria, così decise un doloroso ma necessario cambio di formato e periodicità. Nel 1949 nasce così il periodico a fumetti "Topolino" formato libretto, all'inizio con cadenza mensile, quindi quindicinale e, infine, settimanale, fino a giungere a oggi al suo sessantesimo anniversario e con oltre 3000 numeri usciti, ricchi di storie tra le più famose, con autori da Carl Barks a Romano Scarpa, da Floyd Gottfredson a Giovan Battista Carpi e così via.
Topolino libretto[modifica | modifica wikitesto]
![]() | Per approfondire, vedi Topolino (libretto). |
Topolino giornale, e all'inizio anche Topolino libretto, pubblicavano praticamente solo storie americane, e molto raramente storie italiane. Un piccolo cambiamento avvenne nel 1948, quando iniziò a venir pubblicata sulle pagine del Topolino giornale Topolino e il cobra bianco, la prima storia Disney italiana ad ampio respiro con Topolino protagonista. In seguito alla conclusione della storia (l'ultima puntata venne pubblicata nel n. 1 di Topolino formato libretto), nel n. 7 venne pubblicata a puntate la prima parodia Disney italiana: L'Inferno di Topolino. La storia è nota per essere stata la prima ad aver reso noto il nome di almeno uno degli autori, infatti all'inizio di ogni puntata si legge "Verseggiatura di G. Martina". Dopo la conclusione della storia (n. 12) già nel numero successivo venne pubblicata una terza storia italiana, Topolino e i grilli atomici, in quattro puntate. Gli autori di queste prime tre storie italiane erano Guido Martina e Angelo Bioletto.
Dopo uno stop di due anni (per un biennio non vennero pubblicate su Topolino storie italiane), a partire dal 1952 tornarono a essere pubblicate su Topolinonuove storie italiane, scritte di solito da Guido Martina, e disegnate da autori come Giuseppe Perego, Luciano Gatto, Giulio Chierchini, Romano Scarpa, Pier Lorenzo De Vita, Giovan Battista Carpi, Luciano Bottaro e così via. Ben presto Topolino libretto diventò pieno di storie italiane e le storie americane scomparvero man mano dal giornaletto. Uno dei principali autori di Topolino che sviluppò il personaggio di Topolino fu Romano Scarpa, che realizzò alcune tra le più belle storie di Topolino di tutti i tempi. Lui affiancava a Topolino una serie di nuovi comprimari come Atomino Bip Bip, Bruto chiamato affettuosamente Gancetto ecc., ha inventato nuovi personaggi come Trudy, la fidanzata di Gambadilegno, e Plottigat, cugino complice di Gambadilegno, tentò in qualche modo di imitare anche lo stile del Gottfredson scrivendo e disegnando storie a strisce o che seguivano il ritmo di una Strip Story (per esempio una gag o un colpo di scena ogni tre-quattro vignette).
Il Topolino dei Comic Books americani[modifica | modifica wikitesto]
Negli anni 40 Topolino cominciò ad apparire, oltre che nelle strisce di Gottfredson, anche nei comic books americani, cioè i giornali a fumetti tipo Topolino in Italia. Inizialmente le storie pubblicate erano ristampe delle storie di Gottfredson, spesso ridisegnate in alcuni punti per renderle meno violente, poi all'inizio degli anni 50 si iniziarono a pubblicare storie inedite, disegnate di solito da Paul Murry, detto l'uomo dei topi in quanto era il principale autore delle storie a fumetti americane di Topolino. Tali storie erano di solito a puntate e venivano pubblicate su Walt Disney's Comics and Stories.
Filmografia[modifica | modifica wikitesto]
![]() | Per approfondire, vedi Filmografia di Topolino. |
Topolino nei videogiochi[modifica | modifica wikitesto]
- Mickey's wild adventure, in Italia Topolino e le sue avventure, racconta le sue avventure passando dai disegni in bianco e nero a quelli a colori.
- La saga di Disney's Magical Quest vede come protagonista Topolino, a volte affiancato da Minnie e da Paperino.
- Topolino è un personaggio di rilievo nella saga dei videogiochi di Kingdom Hearts ( gioco della Square-Enix) dove è il Re e combatte il male assieme all'eroe Sora.
- Le avventure di Topolino
- Il videogioco Disney Epic Mickey del 2010 per Wii.
- Il secondo capitolo del videogioco di successo Epic Mickey: Disney Epic Mickey 2: L'avventura di Topolino e Oswald, presentato all'E3 2012 è uscito per Wii, Wii U, Playstation 3, Xbox 360, Mac OS X e Microsoft Windows. Inoltre una versione speciale intitolata Disney Epic Mickey: il Potere della Magia è uscita per Nintendo 3DS
Altri media[modifica | modifica wikitesto]
Apparizioni fuori dalla serie[modifica | modifica wikitesto]
Topolino si è guadagnato la fama di personaggio Disney più famoso, avendo avuto un successo straordinario in tutto il mondo, analogamente a quanto si potrebbe dire di Hello Kitty per la Sanrio o di Mario per la Nintendo.
Per il suo grado di popolarità, la celebre icona Disney è stata spesso soggetto di parodie e apparizioni cameo, la più famosa delle quali è quella nel primo episodio della tredicesima stagione di South Park, dove, mostrato come cattivo, viene presentato come presidente della Walt Disney Company, il cui scopo è usare i Jonas Brothers per vendere sesso alle ragazzine, senza che i genitori se ne accorgano e guadagnare soldi. I vari personaggi si rivolgono a lui (anche nella versione italiana) chiamandolo Mickey Mouse, mentre viene indicato come Topolino da un giornalista in una delle ultime scene.[5]; ricopre il ruolo di antagonista, anche nell'ottavo episodio della seconda stagione di Drawn Together (doppiato da Paolo De Santis), sebbene il suo nome viene censurato ogni volta che qualcuno lo pronuncia. Questa versione di Topolino cita palesemente nel look Darth Vader.[6]
Menzionato più volte in Mad Magazine[7], fa capolino nel fumetto Squeak the Mouse[8] e in diversi cameo in film Disney come Oliver & Company e Chicken Little - Amici per le penne.[9][10]
Menzionato più volte in Mad Magazine[7], fa capolino nel fumetto Squeak the Mouse[8] e in diversi cameo in film Disney come Oliver & Company e Chicken Little - Amici per le penne.[9][10]
Omaggi[modifica | modifica wikitesto]
- Il primo francobollo al mondo dedicato a Topolino è stato emesso nel 1970 dalla Repubblica di San Marino.
- Nel 1935 la Società delle nazioni, l'attuale ONU, nominò Topolino "simbolo internazionale di buona volontà".
- La prima striscia disegnata in Italia (di Guglielmo Guastaveglia), appare su Il popolo di Roma nell'aprile del 1931.
- Nel 1931 la voce Mickey Mouse venne inserita nella prestigiosa Enciclopedia Britannica.
- La storia italiana L'Inferno di Topolino è stata più volte ristampata. Solo nel nostro paese vanta ben 13 edizioni.
- È citato nella canzone di Elisabetta Viviani del 1985, Topolino e il robot e nella canzone dei Rammstein Amerika del 2004.
- A lui è stata dedicata una celeberrima canzone, una infantile marcetta chiamata appunto La marcetta di Topolino.
- A Topolino, e più in generale agli abitanti di Topolinia e Paperopoli, è dedicata una canzone del cantautore pugliese Caparezza tratta dal suo quinto albumIl sogno eretico. Il suo nome è stato cambiato in Popolino, termine dispregiativo che indica il popolo o una popolazione incolta e ingenua.[11]
- Un’indagine realizzata nel 2012 per l’edizione italiana di Topolino ha rivelato che una buona percentuale dei suoi lettori non sia in grado di comprendere alcune parole presenti nei baloon del celebre settimanale a fumetti. La notizia in sé potrebbe anche non essere particolarmente clamorosa, se le parole in questione non fossero piuttosto comuni: si va da erudito a nemesi, da incombenza a diafano, passando per turpiloquio e retrogrado.[12]
Il nome internazionale
- lingua albanese: Miushi Mickey
- lingua bulgara: Мики Маус
- lingua ceca: Myšák Mickey
- lingua cinese: Miqi Laoshu (米奇老鼠)
- lingua croata: Miki Maus
- lingua danese: Mickey Mouse, Mikkel Mus
- lingua ebraica: מיקי מאוס
- lingua esperanto: Miĉjo Muso
- lingua estone: Miki Hiir
- lingua giapponese: Mikkī Mausu (ミッキーマウス)
- lingua greca: Mίκυ Μάους
- lingua inglese: Mickey Mouse
- lingua finlandese: Mikki Hiiri
- lingua francese: Mickey Mouse, o semplicemente Mickey
- lingua indonesiana: Miki Tikus
- lingua islandese: Mikki Mús
- lingua italiana: Topolino
- lingua latina: Michaël Musculus
- lingua lituana: Peliukas Mikis
- lingua macedone: Мики Маус
- lingua norvegese: Mikke Mus
- lingua occitana: Miquèl Mirga
- lingua olandese: Mickey Mouse
- lingua polacca: Myszka Miki
- lingua portoghese: Rato Mickey (Portogallo), Mickey (Brasile)
- lingua russa: Микки Маус
- lingua serba: Мики Маус
- lingua slovacca: Miki Miška
- lingua spagnola: Ratón Mickey, Mickey Mouse, o semplicemente Mickey
- lingua svedese: Musse Pigg
- lingua tedesca: Micky Maus
- lingua turca: Miki Fare
- lingua ungherese: Miki egér
- lingua vietnamita: Chuột Mickey
Bibliografia
- Franco Fossati, Topolino. Storia del topo più famoso del mondo, Milano, Gammalibri editore, 1980.
Minni (o Minnie, chiamata anche raramente Topolina) è un personaggio dell'universo di Topolino presente nei cartoni animati, nei fumetti e nelle pubblicazioni della Walt Disney Company. La storia a fumetti Topolino e il mistero delle collane di Merrill De Maris e Floyd Gottfredson (pubblicata in Italia nel 1946) le diede per la prima volta il nome completo di Minerva Mouse. Minerva è stato da allora un nome ricorrente per identificarla.
La precedente storia a fumetti Topolino e il bel gagà (pubblicata in Italia nel 1936) introduce suo padre Marcus Mouse e la sua madre innominata, entrambi agricoltori. La stessa storia comprende fotografie dei suoi nonni Marshall Mouse e Matilda. I suoi parenti più conosciuti rimangono tuttavia lo zio Mortimer e le sue nipoti, Millie e Melody In alcune apparizioni, Minni è presentata come una cara amica di Paperina.
Indice
[nascondi]Origini del personaggio[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1928, Walt Disney ed Ub Iwerks creano Topolino per recitare al posto del loro personaggio precedente,Oswald the Lucky Rabbit. Ma Topolino non è, da solo, in grado di riempire questo vuoto.
Tra i pochi elementi distintivi del personaggio di Oswald, sviluppati prima del suo trasloco agli Universal Studios, c'era la costante ricerca di un'anima gemella; dunque, perché Topolino potesse emulare il suo predecessore nelle peripezie d'amore, qualcuno doveva prendere il posto dei tanti amori di Oswald. Questo rimpiazzamento in Miss Rabbit, Miss Cottontail, Fanny e un incerto numero di infermiere senza nome stava per dare origine a Minni.
Minni, a cui a quel tempo non era ancora stato dato un nome, era disegnata nei panni di una "flapper", una giovane irriverente nel vestire e decisamente fuori dagli schemi degli anni venti. Era probabilmente voluto che seguisse le mode della cultura giovanile di allora in modo da aumentare il suo indice di gradimento.
Topolino e Minnie debuttarono insieme in "L'aereo impazzito", un cartone animato del maggio 1928. Minnie è invitata ad accompagnare Topolino nel primo volo del suo aeroplano. Accetta l'invito ma non la sua richiesta di un bacio a metà del volo. Topolino alla fine costringe Minni a baciarlo, ma l'unico risultato che ottiene è che lei si getta dal velivolo con il paracadute. Questo primo filmato la ritraeva dunque in certo senso riservata e sfuggente alle attenzioni del suo potenziale fidanzato e capace di sfuggire alla sua presa.
Nel debutto, comunque, la coppia appariva già in confidenza. Il successivo filmato che li vide protagonisti fu Topolino gaucho. Il filmato fu il secondo della serie ad essere prodotto ma solo il terzo ad essere rilasciato il 30 dicembre 1928. Troviamo Minnie come cameriera e ballerina del "Cantina Argentina", bar e ristorante nelle Pampas dell'Argentina. Balla il tango per Topolino il gaucho e per Pietro Gambadilegno il fuorilegge. Entrambi le fanno la corte, ma quest'ultimo intende rapirla mentre il primo vuole portare in salvo la damigella in difficoltà a causa di Gambadilegno. Tutti e tre i personaggi appaiono stranieri che si conoscono per la prima volta.
Essi apparvero insieme un'altra volta in "Steamboat Willie", il terzo corto della serie ad essere prodotto ma rilasciato per secondo il 18 novembre 1928.Gambadilegno è il capitano del battello a vapore, Topolino l'unico membro della ciurma e Minnie la loro unica passeggera. Questo è il primo cartone sonoro della coppia di topi antropomorfi.
Minni spesso viene presa da Gambadilegno e legata e imbavagliata.
Una co-protagonista ricorrente[modifica | modifica wikitesto]
Il successo commerciale di Willie aiutò a presentare Topolino e Minnie al pubblico. Altri dodici film con Topolino furono prodotti nel 1929, ma Minni era co-protagonista solo in sette ed era unicamente menzionata in un ottavo.
Il primo fu "The Barn Dance", rilasciato per la prima volta il 14 marzo 1929. Minnie è al centro dell'attenzione mentre Topolino e Gambadilegno rivaleggiano per ottenere la sua attenzione. Entrambi si offrono di ballare con lei, ma lei preferisce la nuovissima automobile di Gambadilegno al carretto di Topolino. Quando l'automobile va in panne si accontenta di andare con Topolino e sale sulla sua automobile. Quest'ultimo si dimostra un goffo partner di ballo, che le pesta ripetutamente i piedi, e così si rivolge di nuovo a Pietro. Resta sorpresa quando Topolino le chiede un altro ballo e sembra essere molto leggero ballando. Tuttavia è disgustata quando Gambadilegno nota che il suo rivale ha messo un palloncino nei suoi pantaloni. Riprende a ballare con Pietro mentre Topolino è ridotto a piangere sulla pista da ballo. Minnie dimostra di essere piuttosto esigente come partner in una relazione romantica. Topolino ovviamente deve ancora rivendicarla come fidanzata a questo punto.
"The Opry House", rilasciato per la prima volta il 28 marzo 1929, è stato il primo corto a mostrare Topolino ma non Minnie. Un poster, tuttavia, menziona Minnie come membro del club delle "Yankee Doodle Girls". Il gruppo successivo di artisti femminili restarono personaggi non più visti ed ebbero una vita breve. Minnie appare ancora in Via il gatto, Topolino balla (When the Cat's Away), rilasciato per la prima volta l'11 aprile 1929. Si trova ad una festa con Topolino e molti altri topi. Il corto mostrava una raffigurazione inusuale di Minnie e Topolino, mostrando taglia e parti dei normali topi. Il normale uso prima e dopo questo corto fu di mostrarli con la taglia di un essere umano piuttosto basso.
Minnie fu vista ancora in "L'aratro di Topolino" (The Plow Boy), rilasciato per la prima volta il 9 maggio 1929, dove interpreta una contadina. Tuttavia, chiede aTopolino di mungere per lei la sua mucca Clarabella. Quando Topolino le si presenta con un secchio pieno di latte e prova a baciarla, Minnie risponde colpendolo in testa con il secchio. Questo di fronte al suo cavallo Orazio Cavezza che ha appena fatto il suo debutto. Minnie ovviamente allora non apprezzava molto l'affetto di Topolino.
Il loro approccio alla vita contadina si dimostrò di breve vita. La loro successiva apparizione in "The Karnival Kid" (23 maggio 1929) vedeva Topolino come un venditore di hot dog e Minnie come una danzatrice. Minnie appare poi come una suonatrice di flauto in "Mickey's Choo Choo" (26 giugno 1929).
"Minnie's Yoo Hoo"[modifica | modifica wikitesto]
La sua successiva apparizione fu molto più significativa. "Le follie di Topolino" (Mickey's Follies) (26 giugno 1929), vede la sua prima performance della canzone "Minnie's Yoo Hoo." "Il ragazzo che chiamano Topolino" per la prima volta ottiene un pubblico a cui spiegare per la prima volta che ha "un tesoro" che non è "né grassa né magra" e a cui proclamare orgogliosamente che "Lei è la mia piccola Minnie". Topolino procede poi a spiegare le sue reazioni alla chiamata di Minnie.
La canzone stabilisce fermamente che Topolino e Minnie sono una coppia ed esprime l'importanza che Minnie ha per il suo partner. Presto diventerà la sigla delle loro serie.
La Damigella in pericolo[modifica | modifica wikitesto]
La sua ultima apparizione per quell'anno fu in "Wild Waves" (rilasciato per la prima volta il 15 agosto 1929). Minni sta trascorrendo una giornata alla spiaggia con Topolino. Le loro attività di canto e ballo sono presto interrotte quando Minnie è spazzata in mare da un'onda. Chiama aiuto e sembra affogare. Topolinousa una scialuppa per salvarla e la riporta sulla riva, ma Minnie è ancora visibilmente scossa dall'esperienza. Topolino inizia a cantare la canzone di "Rocked in the Cradle of the Deep", una ballata marinara, in un apparente sforzo di tirarla su. Minnie si risveglia e il corto termina. Questa è la prima volta in cui Minnie si trova in pericolo ed è poi salvata dal suo nuovo fidanzato. Non sarà l'ultima.
Infatti questo fu il caso nella sua nuova apparizione in "The Cactus Kid" (11 aprile 1930).
Nonostante il titolo implichi che il corto fosse stato inteso come la parodia di un film western, esso è considerato più o meno un remake di Topolino gauchoambientato in Messico invece che in Argentina. Minnie interpreta di nuovo la danzatrice della taverna locale che è rapita da Pedro Gambadilegno (nella sua prima apparizione con una gamba di legno). Topolino viene a salvarla di nuovo. Il corto è considerato significativo per essere l'ultimo corto con Topolino e Minni ad essere animato da Ub Iwerks.
"Topolino ballerino" (11 luglio 1930) vede Minnie in una barn dance insieme con Topolino, Orazio e Clarabella. Tra di loro Clarabella sembra essere la vera protagonista del corto. Il Direttore Burton Gillett inserì un altro divertente personaggio nella serie, dimostrando che la produzione poteva andare avanti anche senza Iwerks. Questa è stata la prima volta che Minnie è stata affiancata da una co-protagonista femminile.
In Topolino pompiere (6 agosto 1930) Minnie è intrappolata in un hotel che va a fuoco. Passa la durata del corto in pericolo mortale, ma è salvata dai pompieri con a capo Topolino. Orazio Cavezza è tra i pompieri. Una mucca non nominata sullo sfondo è probabilmente Clarabella che fa un cameo. La musica del corto era, appropriatamente, la sigla di "There'll Be A Hot Time In The Old Town Tonight." (Ci sarà un tempo caldo nella vecchia città stasera).
Il successivo ingresso nella serie è considerato curioso: Topolino e il gorilla (1º ottobre 1930). Il corto inizia con Beppo il Gorilla che scappa da uno zoo. Topolino ne viene a conoscenza ed è spaventato. Telefona Minnie per avvertirla del pericoloso gorilla in giro per le strade. Minnie è indifferente e suona il pianoforte facendosi ascoltare da Topolino tramite il telefono e non è affatto spaventata. I suoi motivi sono interrotti dal suo grido e Topolino accorre alla sua abitazione per salvarla. Intanto Beppo ha avvolto Minnie in una fune e la tiene come ostaggio. Topolino affronta il gorilla e salva ancora una volta la damigella in pericolo. Il corto termina con Minnie e Topolino che avvolgono con la fune il gorilla. Il pubblico moderno ha commentato riguardo alla presenza di elementi di schiavitù nel corto e riguardo alle misteriose motivazioni di Beppo. Da notarsi che il tema del rapimento da parte di un gorilla è qui presente, tre anni prima del film King Kong del 1933.
Arriva un cucciolo[modifica | modifica wikitesto]
In Il picnic di Topolino (14 novembre 1930), Minnie presenta al suo fidanzato il suo nuovo cagnolino Rover. È in realtà Pluto nella sua prima apparizione come personaggio individuale. Due mastini da guardia non nominati molto simili a Pluto erano già apparsi precedentemente in "The Chain Gang" (18 agosto 1930) che vedeva Topolino in prigione senza Minnie al suo fianco. Diversamente, il corto vede un tipico picnic tormentato dagli animali della foresta e portato ad una fine prematura da una pioggia improvvisa.
L'apparizione finale di Minnie durante l'anno fu "Topolino e i pellerossi" (10 dicembre 1930). Il corto vedeva Minnie ed il suo ragazzo come coloni pionieri diretti al Vecchio West Americano guidando un vagone coperto in un treno vagoni. Sono d'improvviso attaccati dagli Indiani d'America, una trama basilare per i film Western di allora. Mentre i loro uomini sono scappati o sono stati scuoiati, Minnie è catturata viva. Topolino prova a salvarla solo per essere a sua volta catturato. Al contrario dei loro normali ruoli, Minnie salva dai suoi catturatori e salva il suo ragazzo. Poi si vestono da soldati dell'Esercito degli Stati Uniti. La loro semplice apparizione si dimostra sufficiente a far scappare l'intera tribù sui colli. La coppia di topi è trionfante alla fine. Il corto è stato criticato per la descrizione dei Nativi Americani come predatori piuttosto bestiali.
Minnie oggi[modifica | modifica wikitesto]
Da allora è stata co-protagonista con Topolino, Pluto e Figaro, il gatto di Minnie che ha debuttato in Pinocchio.
È stata la protagonista di uno speciale televisivo chiamato "Totally Minnie" e di molti cartoni animati con Topolino e a volte Pippo.
In "House of Mouse" Minnie si occupa di dirigere il locale, mentre Topolino fa il presentatore.
Appare nella serie di videogiochi Kingdom Hearts come la Regina del Castello Disney, con Topolino che interpreta il Re suo marito. Dopo aver letto una lettera dello scomparso Re Topolino, manda Paperino e Pippo in missione per trovare Topolino e il custode del Keyblade. Nel secondo gioco della serie, Kingdom Hearts II, c'è una missione in cui i personaggi principali devono viaggiare attraverso il Castello Disney come guardie del corpo di Minnie. Durante questo periodo, Minnie mostra abilità di maga, facendo un incantesimo contro un Heartless che attacca.
Nel film "Topolino Paperino Pippo: I Tre Moschettieri" (uscito solo sul mercato dell'home video), Minnie interpreta il ruolo della principessa di Francia, che sogna continuamente il suo vero amore. È anche l'unica monarca a scontrarsi con i piani di Gambadilegno, che non può impossessarsi del regno se non si sbarazza di lei. È interessante che per questo particolare film, Minnie è disegnata con un hair bang, che non appare in alcun cartone successivo.
Per un certo periodo ha tenuto sul settimanale Topolino una rubrica di posta e piccoli consigli chiamata l'angolo di Minni, sponsorizzato dalla Knorr, di cui ha mantenuto poi solo il nome, essendo stata sostituita dalla graziosa Knorella, da lei stessa presentata.
Minni viene spesso rappresentata come damigella in pericolo, anche spesso legata e imbavagliata, come in Topolino e il mondo che verrà.
Nei parchi a tema[modifica | modifica wikitesto]
Minnie è il terzo personaggio più richiesto ai parchi tematici Disney;[senza fonte] il più popolare è naturalmente Topolino.
Si può visitare la "casa" di Minnie a Disneyland in California, al Magic Kingdom in Florida e a Disneyland a Tokyo inGiappone.
Apparizioni cinematografiche[modifica | modifica wikitesto]
1928[modifica | modifica wikitesto]
- Mickey Mouse - L'aereo impazzito
- Mickey Mouse - Topolino gaucho
- Mickey Mouse - Steamboat Willie
- Mickey Mouse - The Barn Dance
1929[modifica | modifica wikitesto]
- Mickey Mouse - Via il gatto, Topolino balla (When the Cat's Away)
- Mickey Mouse - L'aratro di Topolino (The Plow Boy)
- Mickey Mouse - The Karnival Kid
- Mickey Mouse - Le follie di Topolino (Mickey's Follies)
- Mickey Mouse - Il treno di Topolino (Mickey's Choo-Choo)
- Mickey Mouse - Topolino pianista (The Jazz Fool)
- Mickey Mouse - Topolino tra le foche (Wild Waves)
1930[modifica | modifica wikitesto]
- Mickey Mouse - Topolino vince il bandito (The Cactus Kid)
- Mickey Mouse - Topolino pompiere (The Fire Fighters)
- Mickey Mouse - Topolino ballerino (The Shindig)
- Mickey Mouse - Topolino e il gorilla (The Gorilla Mystery)
- Mickey Mouse - Il picnic di Topolino (Picnic)
- Mickey Mouse - Topolino e i pellerossi (Pioneer Days)
Universo di Topolino
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Indice
[nascondi]Luoghi[modifica | modifica wikitesto]
Topolinia[modifica | modifica wikitesto]
Topolinia (nome originale inglese Mouseton) è una delle due città in cui abitano i personaggi Disney classici (l'altra è Paperopoli). Il nome di Topolinia per la città di Topolino fu introdotto in Italia negli anni cinquanta. In America la città è stata, fino a pochi decenni fa, indicata semplicemente con il generico Homeville o anche Hometown, città natale; oggi è chiamata Mouseton. A Topolinia abitano Topolino, che nella città è molto famoso come detective, e i personaggi che popolano le sue avventure: Pippo, Pluto e altri come il commissario Basettoni e i nemici acerrimi dei fumetti del Topo Disney ovvero Gambadilegno e Macchia Nera. Secondo Romano Scarpa, nel XIX secolo la città era nominata Spavent City. La città si trova nel Calisota (ma non ne è capitale) lo stesso stato diPaperopoli, sulle coste dell'Oceano Pacifico. Essa è ubicata sulla foce del Mouse River e i primi abitanti di Topolinia furono dei padri pellegrini inglesi, che si stanziarono lì nel 1695.
Topolinia presenta lo stile della tipica città della costa orientale americana, di dimensioni modeste e alto borghesi, come potrebbero essere cittadine del Connecticut o del Rhode Island e si trova, geograficamente, sulla baia di Humboldt, in cui sorge anche Paperopoli proprio sul lato opposto; infatti in alcune storie si dice che le luci che si vedono di notte dal porto di Topolinia, sono le luci di Paperopoli. Topolinia come Paperopoli è presente nelle storie del fumetto Topolino.
Gli abitanti di Topolinia, chiamati anche topolinesi, sono inferiori di numero rispetto ai paperopolesi di Paperopoli, ma la città è comunque altrettanto importante, economicamente parlando. Perlopiù gli abitanti di Topolinia sono cani antropomorfi, mentre i topi e i gatti antropomorfi sono paradossalmente numericamente inferiori nella città. Del fondatore di Topolinia, invece, non si sa quasi niente: di una sua raffigurazione c'è soltanto una statua di pietra al centro di una rotatoria stradale.
Personaggi[modifica | modifica wikitesto]
Personaggi principali[modifica | modifica wikitesto]
- Topolino
- Minni
- Paperino
- Paperina
- Pippo (Superpippo)
- Pluto
- Clarabella Cow
- Orazio Cavezza
- Pietro Gambadilegno
- Macchia Nera
- Max Goof
- Oswald il coniglio fortunato
- Paperon de' Paperoni
Personaggi secondari[modifica | modifica wikitesto]
- Tip e Tap
- Marshall "Sceriffo" Mouse e Matilda Mouse
- Marcus Mouse
- Gilberto de Pippis (SuperGilberto)
- Gloria, per un certo periodo fidanzata di Pippo
- Gancio il Dritto
- Bruto
- Commissario Basettoni
- Petulia Basettoni (moglie del Commissario Basettoni)
- Ispettore Manetta
- Rock Sassi
- Prof. Enigm
- Atomino Bip Bip
- Prof. Zapotec
- Prof. Marlin
- Topesio
- Plottigat
- Trudy
- Pierino e Pieretto
- Sgrinfia
- Vespa Vermiglia
- Giuseppe Tubi
- Topolinda
- Indiana Pipps
- Doctor Kranz
- Oscar Boom
- Eta Beta e Flip
- Spennacchiotto
- Nocciola
Millie e Melody[modifica | modifica wikitesto]
Millie e Melody, chiamate anche Tiny e Lily (in inglese "Millie and Melody Mouse")[1][2][3] sono le nipotine di Minni, create nel 1964 da Jim Fletcher. Di loro non si sa quasi nulla, eccetto alcuni parenti: Minni Mouse, la loro zia materna, e la madre (quindi sorella di Minni), Marissa Mouse, entrambe figlie di Marcus Mouse. Residenti a Topolinia insieme alla madre, ogni tanto vanno a trovare la zia nella sua villetta di periferia e appaiono nello spin-off di La casa di Topolino Minni toons - I fiocchi di Minnie come le clienti della botique di Minnie.
Personaggi non antropomorfi[modifica | modifica wikitesto]
Butch il bulldog[modifica | modifica wikitesto]
Butch il bulldog (Butch the Bulldog) è la nemesi di Pluto. Appare per la prima volta nel corto Un problema di ossi (1940), dove Pluto cerca di rubargli un osso. Da allora apparve in altri dieci corti fino al 1950, e in diverse storie a fumetti (soprattutto statunitensi e danesi) fino al 2001, quasi sempre come rivale (anche in amore) di Pluto. In Figaro e Frankie (1947) è invece nemico di Figaro, mentre nell'episodio di Disneyland "Un diploma per Paperino" è nemico del papero. Più recentemente è comparso nelle serie TV Mickey Mouse Works, House of Mouse - Il Topoclub e La casa di Topolino: in quest'ultima serie appartiene a Pietro Gambadilegno. A partire da Mickey Mouse Works, il suo doppiatore originale è Frank Welker.
Fifi la pechinese[modifica | modifica wikitesto]
Fifi la pechinese (Fifi the Peke) è la cagnolina di Minni, e prima fidanzata di Pluto. Appare per la prima volta nella tavola domenicale del 1932 "Topolino servitore del proprio cane", di Floyd Gottfredson.[4] Dal 1933 al 1939 appare in cinque cortometraggi (il primo dei quali è Il primo amore). Ne La famiglia Pluto ha anche dei cuccioli con Pluto. Successivamente le sue apparizioni (anche fumettistiche) si fanno più rare, venendo sostituita nel ruolo di fidanzata di Pluto da Dinah la bassotta. La sua ultima, breve apparizione animata è nel corto Pluto canterino (1947), mentre tra il 1951 e il 1953 compare in cinque storie a fumetti statunitensi. In seguito è stata utilizzata esclusivamente in merchandise e videogiochi.
Dinah la bassotta[modifica | modifica wikitesto]
Dinah la bassotta (Dinah the Dachsund) è la seconda fidanzata di Pluto, e a volte di Butch il bulldog. Appare per la prima volta nel corto Il sonnambulo (1942), in sostituzione di Fifi la pechinese. A differenza di quest'ultima, Dinah non è affatto fedele a Pluto e sviluppa spesso un interesse amoroso per Butch, accendendo la rivalità fra i due cani. Inoltre, in un paio di casi (tra cui nel corto d'esordio) dimostra di avere dei cuccioli suoi. Dinah appare in altri quattro cortometraggi, fino al 1950. In seguito riappare nelle serie TV Mickey Mouse Works e House of Mouse - Il Topoclub. Le sue apparizioni fumettistiche sono invece limitate a due tavole domenicali del 1948-1949 scritte da Bill Walsh e disegnate da Manuel Gonzales.
Louie il leone di montagna[modifica | modifica wikitesto]
Louie il leone di montagna (Louie the Mountain Lion) è un antagonista occasionale di Paperino e Pippo. Tuttavia, è un personaggio buffonesco e talvolta borbotta delle parole. Fa la sua prima apparizione nel corto di Paperino Il leone goloso (1950). Nel successivo Paperino, i leoni e la pesca (1950) appare insieme al suo cucciolo. In seguito diventa nemico di Pippo in due cortometraggi, e riappare con Paperino in Gita al Grand Canyon (1954). È apparso per l'ultima volta nella serie TV Mickey Mouse Works, nuovamente come antagonista di Pippo.
Milton il gatto[modifica | modifica wikitesto]
Milton il gatto (Milton the Cat) è un rivale di Pluto (principalmente per il cibo) che appare in tre cortometraggi: Gatti in agguato (1950), Plutopia (1951) e Il tacchino conteso (1951). Nel primo di essi appare insieme al suo tardo compagno Richard.
Salty la foca[modifica | modifica wikitesto]
Salty la foca (Salty the Seal) appare nei posti più disparati (la spiaggia, lo zoo, l'artico) e infastidisce Pluto inseguendolo, provocandogli dei guai. Salty di solito lo salva, e i due diventano amici fino alla sua successiva apparizione. Appare in tre cortometraggi: Il compagno di giochi di Pluto (1941), Cane da salvataggio(1947) e Topolino e la foca (1948). Più recentemente è comparsa nelle serie TV Mickey Mouse Works, House of Mouse - Il Topoclub e La casa di Topolino.
Bent-Tail il coyote[modifica | modifica wikitesto]
Bent-Tail il coyote (Bent-Tail the Coyote) è un nemico di Pluto, che cerca sempre di rubare del cibo a cui il cane fa la guardia (principalmente bestiame). Fa la sua prima apparizione nel corto La leggenda della Roccia del Coyote (1945), dove cerca di mettere le zampe su un gregge di pecore. A partire dal suo secondo cortometraggio, Cane da pastore (1949), lavora insieme al proprio cucciolo Bent-Tail Junior. I due coyote riappaiono nei corti del 1950 Pluto al campeggio e Che pesti quei coyote. Nello stesso anno, Gil Turner li inserisce in due storie a fumetti con protagonista Lupetto: "Il Lupo cattivo pescatore" e "Lupetto e il coyote" (in quest'ultima appare solo Bent-Tail Junior).[5][6] Nel 1961 riappaiono nell'episodio di Disneyland "Il grido del coyote".
Minnie | |
---|---|
Universo | Disney |
Nome orig. | Minerva "Minnie" Mouse |
Lingua orig. | Inglese |
Autori | |
Editore | The Walt Disney Company |
1ª app. | 15 maggio 1928 |
1ª app. in | L'aereo impazzito |
Voci orig. |
|
Voci italiane |
|
Specie | Topo |
Sesso | Femmina |
Parenti |
|
Pluto | |
---|---|
Pluto | |
Universo | Disney |
Nome orig. | Pluto |
Lingua orig. | Inglese |
Autori | |
Editore | The Walt Disney Company |
1ª app. | 30 aprile 1931 |
1ª app. in | Topolino a caccia |
Voci orig. |
|
Specie | Cane |
Sesso | Maschio |
Pippo | |
---|---|
Classico intro dei cortometraggi di Pippo | |
Universo | Disney |
Nome orig. | Goofy |
Lingua orig. | Inglese |
Alter ego | Super Pippo |
Autori | |
Editore | The Walt Disney Company |
1ª app. | 2 maggio 1932 |
1ª app. in | La rivista di Topolino |
Voci orig. |
|
Vociitaliane |
|
Specie | cane antropomorfo |
Sesso | Maschio |
Parenti |
|
Paolino Paperino | |
---|---|
Paperino | |
Universo | Disney |
Nome orig. | Donald Duck (Donald Duck) |
Lingua orig. | Inglese |
Alter ego | Paperinik, Doubleduck, QuQu 7, |
Autori |
|
Studio | The Walt Disney Company |
Editore | The Walt Disney Company |
1ª app. | 9 giugno 1934 |
Voci orig. |
|
Vociitaliane |
|
Specie | Papero antropomorfo |
Sesso | Maschio |
Luogo di nascita | Paperopoli |
Data di nascita | 9 giugno 1920 (secondo Don Rosa[1]) |
Parenti |
|
Paperina | |
---|---|
Paperina nel cortometraggio d'esordio Paperino e l'appuntamento (1940) | |
Universo | Disney |
Nome orig. | Daisy Duck |
Lingua orig. | Inglese |
Alter ego | Paperinika, Fu-Qu |
Autori |
|
1ª app. | 7 giugno 1940 |
Voci orig. |
|
Vociitaliane |
|
Specie | papera antropomorfa |
Sesso | Femmina |
Parenti |
|
Topolino | |
---|---|
Universo | Disney |
Nome orig. | Mickey Mouse |
Lingua orig. | Inglese |
Autori | |
Studio | The Walt Disney Company |
Editore | The Walt Disney Company |
1ª app. | 18 novembre 1928 |
1ª app. in | Steamboat Willie (1928) |
Voci orig. |
|
Voci italiane |
|
Specie | Topo antropomorfo |
Parenti |
|
Walt Disney
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(EN)
« If you can dream it, you can do it »
| (IT)
« Se puoi sognarlo, puoi farlo. »
|
(Walt Disney) |
Walter Elias "Walt" Disney (Chicago, 5 dicembre 1901 – Burbank, 15 dicembre 1966) è stato un imprenditore,produttore cinematografico, regista, doppiatore e animatore statunitense. Annoverato come uno dei principali cineasti del XX secolo, riconosciuto come il padre dei film d'animazione, Walt Disney ha inoltre creato Disneyland, il primo e più famoso dei parchi a tema.
Walt Disney è altresì noto per la sua grande abilità nella narrazione di storie, per essere stato una grande star televisiva e uno dei più grandi artisti del XX secolo nel campo dell'intrattenimento; il suo contributo più grande alla settima arterisiede però probabilmente nell'aver portato allo stato dell'arte il rapporto fra immagine e musica. Con i suoi collaboratori ha creato molti dei più famosi personaggi dei cartoni animati del mondo; uno di questi, Topolino, è secondo molti il suoalter ego. Inoltre detiene tutt'oggi il record di nomination di suoi film all'Oscar (59 in totale, di cui 22 vinti più altri 4 alla carriera).
Indice
[nascondi]- 1 Origini del nome e della famiglia
- 2 1901-1919: infanzia
- 3 1920-1937: il pioniere dell'animazione
- 3.1 Gli studi d'animazione di Kansas City
- 3.2 Alice Comedies: un contratto e un nuovo studio in California
- 3.3 Oswald The Lucky Rabbit
- 3.4 La nascita di Topolino
- 3.5 Il primo cartone animato con il sonoro sincronizzato Disney
- 3.6 Le Sinfonie allegre (Silly Symphonies)
- 3.7 Il primo cartone animato a colori
- 3.8 I primi giornalini
- 4 La depressione e la vacanza
- 5 La passione per lo sport
- 6 Walt e le figlie
- 7 L'idea del primo lungometraggio
- 8 1937-1954: I lungometraggi
- 9 1955-1966: Parchi a tema e oltre
- 10 L'eredità lasciata da Walt Disney
- 11 Doppiatori italiani
- 12 Varie
- 13 Onorificenze
- 14 Note
- 15 Bibliografia
- 16 Altri progetti
- 17 Collegamenti esterni
Origini del nome e della famiglia[modifica | modifica wikitesto]
Il cognome di famiglia è l'anglicizzazione di d'Isigny, derivante da Isigny-sur-Mer, villaggio della Francia settentrionale dove viveva Hugues D'Isigny. Questi, insieme al figlio Robert, si spostò in Inghilterra, dove si stabilirono. Nel 1834 due suoi discendenti da Liverpool si trasferirono negli Stati Uniti, dove, nel 1888,Elias Disney (1859-1941), loro nipote, sposò Flora Call (1868-1938): saranno i futuri genitori di Walt.[1]
1901-1919: infanzia[modifica | modifica wikitesto]
Nascita e trasferimenti[modifica | modifica wikitesto]
Walter Elias Disney Junior nacque quarto di cinque figli a Chicago da Flora Call ed Elias Disney. Il padre era di discendenza irlandese e canadese, la madre di discendenza tedesca. Ereditò il secondo nome dal padre, mentre il primo da quello di un caro amico dei genitori, il reverendo Walter Parr, che lo battezzò l'8 giugno 1902 nella St. Paul Congregational Church di Chicago. Nel dicembre 1903 nacque la sorella di Walt, Ruth Flora Disney.
Nel 1906, la sua famiglia si trasferì a Marceline (Missouri), vicino allo zio Robert Disney, dove acquistarono una fattoria di 200 ettari per 3.000 dollari. Walt cominciò a frequentare la scuola elementare di Marceline solo all'età di otto anni, in modo da andarci con la sorella. La fattoria fu venduta nel 1909 poiché il padre si ammalò e non poté più farsi carico dei lavori. La famiglia visse in affitto fino al 1910, quando traslocarono a Kansas City per ricongiungersi con i fratelli maggiori di Walt, Herbert e Raymond.
Walt e suo fratello Roy lavorarono nel tempo libero nell'impresa paterna di distribuzione di giornali, per contribuire ogni fine mese alle spese della famiglia. Secondo gli archivi della scuola pubblica regionale di Kansas City, Walt seguì i corsi della scuola secondaria di Benton dal 1911 e si diplomò l'8 giugno 1917. Contemporaneamente, Walt Disney si iscrisse ad uno dei corsi dell'Art Institute of Chicago. Quando terminò il collegio con la sorella, Roy lavorò per un certo periodo di tempo nella fattoria dello zio Robert e, in seguito, in una banca, sempre per poter essere di aiuto alla famiglia.
Sembra che durante un'estate tra il 1911 e il 1917 Walt Disney, grazie allo zio Michael Martin, ingegnere delle ferrovie, lavorò come venditore a bordo dei treni della Missouri Pacific Railroad. Il suo compito consistette nella vendita di giornali, dolciumi, frutta e bibite. Sarebbe stata questa esperienza a fargli nascere la passione per i treni a vapore.
La prima guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1917, mentre in Europa imperversa la prima guerra mondiale, Elias acquistò una fabbrica di gelatina a Chicago. Walt preferisce invece restare a Kansas City dove, grazie al fratello Roy, trova un lavoro come venditore sui treni che gli permette di viaggiare molto. In autunno, grazie ad un trasferimento, raggiunge la famiglia a Chicago. Entra quindi nel liceo McKinley, dove si occupa delle illustrazioni del giornalino scolastico degli alunni intitolato The Voices. Durante l'estate, sebbene distribuisca giornali e corrispondenza per la posta e vada al cinema alla sera con delle ragazze, un pensiero lo assilla: "vincere la guerra".
Nel frattempo, a 16 anni, Walt lascia la scuola e si impegna come autista volontario di ambulanze durante la prima guerra mondiale, dopo aver modificato, con l'aiuto di un amico, la data di nascita indicata sul passaporto in modo da poter essere reclutato. Fa parte della divisione delle ambulanze della Croce Rossa statunitense in Francia fino al 1919. Walt si ricongiunge prima con la famiglia a Chicago nell'autunno di quell'anno, poi a Kansas City con suo fratello Roy, congedato dalla marina militare statunitense.
1920-1937: il pioniere dell'animazione[modifica | modifica wikitesto]
Gli studi d'animazione di Kansas City[modifica | modifica wikitesto]
Walt Disney torna negli Stati Uniti d'America e comincia a cercare lavoro. Ha sempre voluto realizzare dei film e si è persino candidato per lavorare per Charlie Chaplin. Presso l'agenzia pubblicitariaPesman-Rubin Commercial Art Studio, percependo 50 dollari al mese, dove si occupa del programma settimanale del Newman Theatre.
È durante questa sua prima esperienza lavorativa che incontra un talentuoso animatore suo coetaneo, Ubbe Ert Iwerks, il quale poi cambierà il proprio nome in Ub Iwerks. Con lui nel gennaio1920 fonda la società Iwerks-Disney Commercial Artists. La società si trova in difficoltà, ma presto i due verranno contattati dalla «Kansas City Film Ad Company», una società di filmati pubblicitari di Kansas City, che commissiona loro delle animazioni pubblicitarie per i cinema locali. Tuttavia, le animazioni della Kansas City Film Ad Company erano tutt'altro che innovative poiché le immagini venivano semplicemente ritagliate su carta. Walt invece iniziò a fare degli esperimenti in un garage per i quali si fece prestare una vecchia cinepresa.
All'epoca Disney si presentava come un giovane imprenditore nel campo dell'animazione e il suo biglietto da visita, che lui stesso aveva illustrato ad un tavolo da disegno, recitava: «Walt Disney. Cartoonist. Comic Cartoons. Advertising Cartoons. Animated Motion Picture Cartoons».[2] A detta degli studiosi Russell Merritt e J.B. Kaufman, con questa immagine «dava un aspetto più professionale al mestiere dell'animatore, più lontano dall'immagine del mago»[2] che per esempio si attribuiva Winsor McCay con Gertie il dinosauro. L'autoritratto e la caricatura che Disney si fece per questo biglietto, presente anche nei titoli deiNewman Laugh-O-Grams, lo mostra giovane, impacciato e impegnato al punto tale da non avere tempo di andare dal parrucchiere, con i fogli volanti su tutto il tavolo da disegno.[2] Per Merritt e Kaufman, Disney era molto attento all'immagine di lui che coltivava all'epoca.[2]
Le animazioni pubblicitarie non bastano più a Walt; nel tempo libero comincia a creare autonomamente dei filmati che vende alla «Newman Theater Company» e che sono chiamati Newman Laugh-O-Grams. Sebbene durino solo un minuto, piacciono molto al pubblico perché trattano problemi locali e criticano i politici locali.
Nel 1922, Disney lancia la Laugh-O-Gram Films, che produce dei cortometraggi animati ispirati alle fiabe popolari e alle storie per bambini. Tra i dipendenti vi sono Ub Iwerks, Hugh Harman, Rudolph Ising, Carmen Maxwell e Friz Freleng. I cortometraggi sono ben accolti nella regione di Kansas City, ma i costi superano le entrate. Dopo aver creato un ultimo cortometraggio con la tecnica della live action, il cartone animato Alice's Wonderland, lo studio dichiara fallimento nel luglio 1923. Il fratello di Walt, Roy Oliver, lo invita a trasferirsi ad Hollywood. Quando Walt riesce a trovare abbastanza denaro per comprarsi un biglietto ferroviario di sola andata per la California, lascia i propri collaboratori ma porta con sé Alice's Wonderland, che era appena stato completato. Si dice che Walt sia partito con soli 40 dollari in tasca e che abbia promesso ai collaboratori di aiutarli a venire in California.
Alice Comedies: un contratto e un nuovo studio in California[modifica | modifica wikitesto]
Disney si mette in affari con il fratello Roy Oliver nel campo dell'animazione: nascono così nel garage del loro zio Robert i Disney Brothers Studio. Ottengono un contratto con Margaret Winkler, distributore di diritti di New York, fidanzata di Charles Mintz. Winkler e Mintz già distribuivano la serie Felix the Cat.
Virginia Davis, protagonista di un film dal vivo tratto da Alice nel Paese delle Meraviglie, e Ub Iwerks vengono chiamati da Mintz e Winkler e lasciano così ilKansas. Il 16 ottobre 1923 Disney firma con loro un contratto per realizzare dodici film. Nel 1926 i Disney Brothers Studio cambiano nome in Walt Disney Studio, per poi diventare Walt Disney Productions nel 1928. Lillian Bounds, una delle dipendenti dello studio con mansioni di intercalatrice/assistente animatore, sposa Walt Disney il 13 luglio 1925.
Le Alice Comedies hanno un discreto successo. Dawn O'Day e Margie Gay vestono i panni di Alice dopo la defezione di Virginia Davis voluta dai genitori di lei a causa di un assegno a vuoto. Anche Lois Hardwick la sostituisce per un breve tempo. Fino alla fine della serie nel 1927, il soggetto sarà sempre più incentrato sui personaggi animati, soprattutto un gatto chiamato Julius che ricorda Felix the Cat, e meno sul personaggio di Alice. La serie diventa sempre più simile alle altre produzioni che non usano attori reali.
Oswald The Lucky Rabbit[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1927, Charles Mintz sposa Margaret Winkler e assume il controllo della società della moglie. Decide di produrre una nuova serie di cartoni animati che verrà distribuita dalla Universal Pictures. La nuova serie, Oswald the Lucky Rabbit (Oswald il coniglio fortunato), riscuote un buon successo e il personaggio diOswald diventa un'icona popolare. Gli studi della Disney vengono ampliati e Walt assume Harman, Ising, Maxwell e Freleng, venuti da Kansas City.
Nel febbraio 1928, Disney si reca a New York per ottenere da Mintz una quota maggiore di guadagni per ogni film. Invece, con suo grande stupore, Mintz gli annuncia non solo di dover al contrario ridurgli la quota versata, ma anche che la maggior parte dei principali animatori di Walt (come Harman, Ising, Maxwell e Freleng, ma non Ub Iwerks) ha un contratto con Mintz. Quest'ultimo aggiunge che avrebbe creato un proprio studio se Disney non avesse accettato di ridurre i costi di produzione.
Oltre a ciò, è Universal e non Disney a detenere il marchio commerciale di Oswald e perciò può produrre film senza Disney. Disney rifiuta l'offerta e perde la maggior parte dei suoi collaboratori. Così, insieme a Iwerks ed altri pochi fedeli, comincia segretamente a lavorare su un nuovo personaggio che sostituisca Oswald (Topolino). Gli animatori che abbandonano Disney diventano il nocciolo duro dello studio Winkler, diretti da Mintz e dal cognato George Winkler.
Disney non dimenticherà mai questo colpo basso e da allora protesse i propri diritti su ogni sua creazione.
In seguito, gli studi Winkler chiudono dopo la decisione di Universal di far produrre i cartoni animati di Oswald a una divisione interna diretta da Walter Lantz. Mintz concentra la propria attenzione sugli studi che producono i film di Krazy Kat, che diventano poi Screen Gems. Harman, Ising, Maxwell e Freleng decidono di mettersi in proprio e formano la Arabian Nights Cartoon Studio, poi Harman-Ising Studio. Vendono Bosko, un personaggio simile a Oswald, a Leon Schlesinger e alla Warner Bros.. Poi iniziano a lavorare sui primi episodi della serie Looney Tunes.
La Walt Disney Company ha riottenuto i diritti su Oswald The Lucky Rabbit grazie a un accordo del 13 febbraio 2006 dopo che un commentatore sportivo ha lasciato la ESPN per passare al canale NBC, affiliato a Universal. Il coniglio sarà uno dei protagonisti della platform esclusiva Wii Epic Mickey, sviluppato dal nuovo team di Warren Spector
La nascita di Topolino[modifica | modifica wikitesto]
Secondo la leggenda, in viaggio su un treno da New York a Los Angeles Walt disegna un personaggio ispirato a Oswald il coniglio, ma senza orecchie a penzoloni, e quindi più facile da disegnare. Aggiungendo più tardi a matita orecchie tonde e una semplice coda crea un personaggio più simile a un topo: era nato Mortimer Mouse. Ub Iwerks in seguito avrebbe solo leggermente rielaborato il personaggio per giungere al risultato definitivo a tutti ormai noto.
La verità però sembra discostarsi dalla leggenda: sembra che Walt elabori la personalità del personaggio mentre Ub ne sviluppi l'aspetto fisico.
Ribattezzato da Lillian Disney Mickey Mouse perché suonava più carino (liberamente tradotto in Topolino in lingua italiana), il personaggio debutta nelcortometraggio L'aereo impazzito, che come tutte le opere precedenti di Disney è un film muto.
Non essendo riuscito a trovare un distributore interessato né a L'aereo impazzito, né al suo seguito Topolino gaucho, Disney capisce che a questi film manca qualcosa. L'autunno dell'anno precedente, il 1927, la Warner Bros aveva sfornato un film rivoluzionario, The Jazz Singer (Il cantante di jazz), il primo film con il sonoro. Disney allora pensa di creare un cartone animato di Topolino con il sonoro intitolato Steamboat Willie.
Disney deve vendere l'auto per procurarsi il denaro necessario al film. Pat Powers, un uomo d'affari, fornisce a Disney la distribuzione e il Cinephone, un sistema di sincronizzazione sonora ottenuto di contrabbando.
Il primo cartone animato con il sonoro sincronizzato Disney[modifica | modifica wikitesto]
Il 18 novembre 1928 al Colony Theater di New York, Steamboat Willie viene proiettato per il pubblico: si tratta del primo cartone animato con il sonoro sincronizzato prodotto da Disney[3]. Questa data sancisce la nascita non solo di Topolino ma anche di Minnie Mouse (Minni in italiano) e di Bootleg Pete(Gambadilegno in italiano). Steamboat Willie riscuote un enorme successo.
L'aereo impazzito e Topolino gaucho vengono pubblicati nuovamente, ma con l'aggiunta del sonoro e tutti i successivi cartoni animati di Topolino saranno accompagnati dall'audio. Fino al 1947, sarà lo stesso Disney ad interpretare la voce inglese di Topolino.
Le Sinfonie allegre (Silly Symphonies)[modifica | modifica wikitesto]
![]() | Per approfondire, vedi Sinfonie allegre. |
Nel 1929, forte del successo della serie Topolino, Walt Disney decide di produrre una nuova serie. Dopo aver assoldato il compositore Carl Stalling, grazie alla sua influenza il tema dei cortometraggi si trasforma in cartoni animati musicali chiamati Silly Symphonies, Sinfonie allegre in Italia. Questa serie debutta con The Skeleton Dance, ispirato al pezzo di Camille Saint-Saëns. Quello stesso anno Disney autorizza l'uso delle proprie creazioni (soprattutto Topolino) su dei prodotti derivati come dei block-notes. Deve essere creata la Walt Disney Entreprises per gestire il marchio.
Nonostante il grande successo delle due serie, la quota che gli studi Disney percepiscono da Pat Powers non viene aumentata. Nel 1930, Disney firma un nuovo contratto di distribuzione con Columbia Pictures, abbandonando così Powers e Ub Iwerks, che era stato tentato da un contratto in esclusiva con Powers.
Ub Iwerks è ormai a capo del suo Iwerks Studio, di scarso successo e finanziato da Powers. Dopo un passaggio alla Columbia Pictures, tornerà alla Disney nel1940, nella divisione ricerca e sviluppo. Ub è uno dei pionieri di molti processi cinematografici e tecnologici specialistici dell'animazione.
Nel 1931, Topolino compare in dodici film, tra cui Topolino a caccia dove Pluto adotta il suo nome definitivo. Quanto alle Sinfonie allegre, ne La gallinella saggia(The Little Hen) si può notare il precursore del futuro Paperino. Delle Sinfonie allegre fa parte I tre porcellini del 1933, dove il porcellino saggio, visto come lo statunitense alacre, lungimirante e coraggioso si scontra con il lupo cattivo, rappresentazione della difficile congiuntura economica degli Stati Uniti a quei tempi; l'intenzione era quella di creare personaggi simili nell'aspetto ma diversi nel carattere.
Nel 1932, Topolino diventa il personaggio più noto dei cartoni animati e molti studi concorrenti come Van Beuren e Screen Gems creano dei cloni di Topolino per sfruttare la scia del successo Disney.
Dopo esser passato dalla Columbia alla United Artists, nel 1932 Walt comincia a produrre le Sinfonie allegre con il nuovissimo procedimento Technicolor, che permette di usare tutto lo spettro dell'arcobaleno trasformando le pubblicità del tempo in un mondo a colori.
Il primo cartone animato a colori[modifica | modifica wikitesto]
Il primo cartone animato a colori è Silly Symphony, Flowers and Trees appena terminato ma in bianco e nero. Disney ottiene l'esclusiva di due anni sul procedimento a colori.
Nel 1932 Flower and Trees vince il primo Oscar del cinema dell'Academy Award per il migliore cortometraggio con i cartoni animati come tema. Lo stesso anno Disney riceve un altro Oscar ad honorem per la creazione di Topolino, la cui serie nel 1935 diventa a colori. Disney lancia in rapida successione altre serie che ruotano attorno ai personaggi di Paperino e Pluto.
I primi giornalini[modifica | modifica wikitesto]
Disney autorizza ulteriormente molti prodotti derivati: come i fumetti su Topolino, che da giornali di grande formato diventano poi giornalini.
Il primo giornale di Topolino viene pubblicato in Italia alla fine del 1932.
Il primo giornale di Topolino viene pubblicato in Italia alla fine del 1932.
La depressione e la vacanza[modifica | modifica wikitesto]
Dal 1930 aumentano esponenzialmente i successi cinematografici e commerciali di Walt, ma la necessità di ricorrere a nuove tecniche non permette di riassorbire i debiti contratti da Walt e Roy Oliver. Walt cade in depressione nel 1931 e, per ordine del medico, parte in vacanza con la moglie Lilly. Ritorna ben riposato dopo aver visitato Washington ed aver fatto una crociera nei Caraibi.
La passione per lo sport[modifica | modifica wikitesto]
Una volta tornato si iscrive all'Athletic Club di Hollywood dove pratica equitazione e golf. Nel 1932, spinge i suoi collaboratori a giocare a baseball e alcuni lo seguono nella sua passione, il polo.
Walt e le figlie[modifica | modifica wikitesto]
Nonostante fosse cocreatore e produttore di Topolino, Disney è tanto celebre quanto il suo topo, mentre la sua vita privata è molto meno nota. Uno dei suoi più grandi desideri era di avere un figlio, possibilmente maschio, come suo fratello Roy Oliver e la moglie Edna, che il 10 gennaio 1930 diventano genitori di Roy Edward Disney. Comunque Walt e Lillian tentarono senza successo. Alla fine, Lillian partorì una bambina, Diane Marie il 19 dicembre 1933 (morta nel 2013) e la coppia decise di adottarne un'altra, Sharon Mae, nata il 21 dicembre 1936.
L'idea del primo lungometraggio[modifica | modifica wikitesto]
Gli studi continuano a produrre cortometraggi ad un ritmo forsennato; Topolino e Sinfonie allegre sono due delle serie più famose del cinema. I guadagni derivanti dalle serie sono appena soddisfacenti per Disney, che riesce a mandar avanti gli studi senza però creare dei veri e propri utili. Walt decide allora di produrre un lungometraggio e una sera del 1934 con i suoi animatori, guarda un film muto che aveva visto da bambino: Biancaneve con Marguerite Clark.
1937-1954: I lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]
La «pazzia di Disney»: Biancaneve e i sette nani[modifica | modifica wikitesto]
Tra il 1934 e il 1937, gli studi Disney usano soprattutto le Sinfonie allegre come banco di prova per le tecniche necessarie per realizzare Biancaneve.
La ricerca di nuove tecniche[modifica | modifica wikitesto]
Walt chiama un professore di disegno del Chouinard Art Institute, Don Graham, perché dia delle lezioni ai membri degli studi. Il corso e gli altri sviluppi permettono di migliorare la qualità degli studi e di far sì che il lungometraggio abbia il valore qualitativo voluto da Walt.
I primi esperimenti riguardano: l'animazione realistica degli esseri umani, l'animazione di personaggi distinti, gli effetti speciali e l'uso di processi specialistici e propri solo dell'animazione.
Effetto di profondità ai cartoni animati[modifica | modifica wikitesto]
Nasce così The Old Mill (Il vecchio mulino), il primo film realizzato con la cinepresa a piani multipli inventata da Bill Garity, tecnico degli studi Disney, la quale permette di dare un vero effetto di profondità ai cartoni animati. Sono soprattutto coloro che collaborano a questo film che lavoreranno poi su Biancaneve. Va ricordato, inoltre, che nel settembre 1937, della distribuzione non si occupa più la United Artists, bensì la RKO.
Reazioni al progetto[modifica | modifica wikitesto]
Quando il resto dell'industria cinematografica viene a sapere dei progetti di Disney di produrre un lungometraggio animato su Biancaneve, i concorrenti definiranno quell'idea la «pazzia di Disney», convintissimi che il progetto li porterà al fallimento. Sia Lillian sia Roy cercano quindi di convincere Walt a rinunciare al progetto, ma Walt non li ascolta e continua comunque.
Produzione[modifica | modifica wikitesto]
Biancaneve e i sette nani è il titolo scelto per il film ed è in piena produzione dal 1935 fino all'estate del 1937, quando gli studi sono a corto di denaro. Per trovare i finanziamenti necessari per concludere Biancaneve, Disney deve mostrare un estratto non terminato del film ai responsabili finanziari della Bank of America: i fondi gli vengono concessi. Il film completo debutta al Carthay Circle Theater di Hollywood il 21 dicembre 1937. Alla fine della proiezione il pubblico gli rende omaggio con una standing ovation.
È stato anche il primo lungometraggio animato in inglese e in Technicolor. Biancaneve è distribuito nel febbraio 1938 da RKO Radio Pictures. Il film diventa il più redditizio dell'anno (1938) ed incassa più di otto milioni di dollari del tempo (pari a 98 milioni di dollari di oggi) quando fu originalmente proiettato. Il successo di Biancaneve permette a Disney di costruire a Burbank un nuovo complesso in stile campus universitario per ospitare i Walt Disney Studios, che aprono il 24 dicembre 1939. I vecchi studi di Hyperion Avenue sono prima venduti e poi demoliti per fare largo a un supermercato. La squadra di animatori della Disney aveva appena concluso Pinocchio, e stava continuando il lavoro su Fantasia e su Bambi; mentre le squadre dei cortometraggi lavorano sulle serie di Topolino,Paperino, Pippo e Pluto, finendo al contempo le ultime Sinfonie allegre.
Il periodo bellico e la tournée in America latina[modifica | modifica wikitesto]
Dopo Biancaneve, nei cinema nel 1940 approdano Pinocchio e Fantasia; entrambi i cartoni sono deludenti dal punto di vista finanziario (Pinocchio è costato il doppio di Biancaneve). Uscito il 7 febbraio a New York, Pinocchio riceve un'ottima accoglienza del pubblico, ma l'Europa in guerra non può far guadagnare Disney e le pressioni finanziarie sul mercato statunitense riducono ancora di più i guadagni. Fantasia, proiettato il 13 novembre 1940 al Colony Theatre diBroadway, permette soprattutto che venga riconosciuto artisticamente il valore del lavoro degli studi di Disney.
Nel 1941, Disney è contattato dal dipartimento di Stato guidato da Nelson Rockefeller per rappresentare gli Stati Uniti in America latina e per «lottare contro il nazismo». Disney non apprezza l'idea di compiere un viaggio diplomatico né tanto meno di effettuare un lavoro di propaganda politica, tuttavia accetta per occupare i propri artisti e trovare nuove fonti d'ispirazione.
Disney risponde anche alla richiesta del pubblico di vedere le quinte dei suoi studi producendo Il drago riluttante, un documentario che unisce immagini reali e cartoni animati, conservando così il posto di lavoro dei suoi dipendenti negli Stati Uniti.
Allo stesso modo nel 1941 Walt decide di partecipare allo sforzo bellico e con Lockheed Martin realizza un cartone animato istruttivo per mostrare ai neoassunti delle aziende i metodi di ribaditura degli aerei: si tratta di Four Methods of Flush Rivetting, che sarà a lungo classificato come top secret. Al contempo, molti reggimenti o squadriglie statunitensi chiedono agli studi di produrre dei distintivi con i personaggi Disney.
Si prevede che il film a basso costo Dumbo dovrà far guadagnare molto, ma durante la produzione la maggior parte di coloro che lavorano al cartone avanzano rivendicazioni, soprattutto relative alle condizioni del rapporto tra Disney e i suoi artisti. Si tratta del primo sciopero degli studi.
Poco dopo la sua uscita nell'ottobre 1941, Dumbo diventa un grande e redditizio successo, ma gli Stati Uniti entrano in guerra nella seconda guerra mondiale. L'esercito statunitense requisisce la maggior parte degli edifici degli studi Disney e chiede ai dipendenti Disney di creare film d'intrattenimento e d'istruzione per i militari, nonché film di propaganda come Der Fuehrer's Face o il lungometraggio Victory Through Air Power, entrambi usciti nel 1943.
I film militari fanno guadagnare poco e Bambi non ha successo quando esce nell'aprile 1942. Disney fa uscire ancora nelle sale con successo Biancaneve nel1944, inaugurando la tradizione delle riedizioni, ogni sette anni, dei film Disney negli Stati Uniti.
Le compilation di film, contenenti diversi cortometraggi, vengono create e proposte al cinema durante tutto questo periodo. Le principali sono quelle frutto dellatournée in America latina, Saludos Amigos (1942), il seguito I tre caballeros (1945), e I racconti dello zio Tom, il primo film Disney contenente attori in carne e ossa, uscito nel 1946; si possono anche aggiungere Tanto caro al mio cuore del 1948 e Le avventure di Ichabod e Mr. Toad (The Adventures of Ichabod and Mr. Toad) del 1949. Quest'ultimo contiene solo due parti: la prima si basa sulla Leggenda della valle addormentata di Washington Irving e la seconda, su un estratto di The Wind in the Willows intitolato The Adventures of Mr Toad di Kenneth Grahame.
Alla fine degli anni quaranta, gli studi trovano denaro e animatori a sufficienza per continuare a produrre lungometraggi come Alice nel Paese delle Meraviglie oLe avventure di Peter Pan, interrotto durante gli anni della guerra. Gli studi iniziano anche a lavorare su Cenerentola e su una serie di documentari sugli animali, intitolata La natura e le sue meraviglie (True-Life Adventures), e nel 1948 con Seal Island. Sembra che a Walt l'ispirazione venne da un viaggio nell'agosto 1948 in Alaska.
Un capitolo controverso[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1947, durante i primi anni bui della Guerra fredda, Walt Disney deve comparire davanti alla Camera del Comitato delle Attività Non-Americane e denuncia vari suoi dipendenti come simpatizzanti comunisti. Alcuni storici[4] ritengono che si tratti solo di animosità che risale agli scioperi del 1941 agli studi Disney; il malcontento e la diffidenza di Disney nei confronti dei sindacati possono anch'essi aver contribuito alle sue testimonianze.
L'ipotesi che Disney avesse simpatie filocomuniste, avanzata dopo un'errata lettura di alcuni dati dell'FBI, si è rivelata inconsistente; è certo invece che nei suoi primi anni di attività fosse vicino al Partito Democratico ed all'amministrazione Roosevelt[4], e che poi si sia gradualmente spostato verso quello Repubblicano. Il padre di Disney, peraltro, era un convinto socialista che ha educato i figli con i suoi principi politici.
Una serie di gravi accuse contro Walt Disney, tra cui quelle di essere stato antisemita, simpatizzante nazista e agente in incognito dell'FBI, furono raccolte e divulgate da un biografo di Disney nel 1993 in un libro che ebbe larga eco[5]. Tali accuse furono tutte smentite da familiari, ex collaboratori di Disney ed ex agenti dell'FBI in un ampio e circostanziato dossier, destinato alla difesa legale della memoria di Walt Disney, preparato dalla moglie e dalla figlia di lui e rimasto finora inedito[6].
1955-1966: Parchi a tema e oltre[modifica | modifica wikitesto]
Carolwood Pacific Railroad[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1949, Disney e la sua famiglia si trasferiscono in una nuova casa su un grande appezzamento di terreno nel distretto di Holmby Hills di Los Angeles. Disney può assecondare una delle proprie passioni: le ferrovie in miniatura; con l'aiuto di un amico, Ward Kimball, e della moglie Betty, proprietari di un treno privato nel loro giardino, Disney sviluppa i progetti e comincia subito a costruire il proprio treno in miniatura in giardino. Il nome della ferrovia, Carolwood Pacific Railroad, deriva dal vecchio indirizzo di Walt, in via Carolwood Drive. In onore della moglie chiama Lilly Belle la locomotiva a vapore costruita da Roger E. Broggie, un membro gli studi Disney.
La creazione di Disneyland[modifica | modifica wikitesto]
![]() | Per approfondire, vedi Disneyland. |
Durante un viaggio d'affari a Chicago alla fine degli anni quaranta, Disney disegna i progetti per una sua idea, un parco divertimenti dove prevede che i suoi dipendenti passino del tempo coi figli. Le idee che sviluppa diventano un concetto di sempre maggiore portata, Disneyland. Disney trascorre cinque anni a migliorare Disneyland e deve creare una nuova filiale della sua società, chiamata WED Enterprises, per ideare e costruire il parco. La filiale è costituita da un gruppetto di suoi dipendenti degli studi Disney che aderiscono al progetto di sviluppo di Disneyland in qualità di ingegneri e pianificatori e sono soprannominatiImagineers.
Quando Walt presenta il suo progetto agli Imagineers dice: «Voglio che Disneyland sia il luogo più meraviglioso della terra e che un treno faccia il giro del parco». Il fatto di divertire le proprie figlie e gli amici nel suo giardino facendo loro fare dei giri sul suo Carolwood Pacific Railroad aveva ispirato a Disney l'idea di includere una ferrovia nei progetti per Disneyland.
Disney riuscì a dare vita al progetto di realizzare una serie di parchi divertimento sparsi in tutto il mondo; il primo, Disneyland, apre nel 1955 ad Anaheim, vicinoLos Angeles, in California.
Esplorare nuovi settori[modifica | modifica wikitesto]
Mentre WED Enterprises comincia a lavorare su Disneyland, Walt Disney Productions inizia ad ampliare in altre direzioni le operazioni relative agli intrattenimenti. Nel 1950, L'isola del tesoro (Treasure Island) diventa il primo film d'azione interamente realizzato con la tecnica della live action ed è seguito in rapida successione da successi come 20.000 leghe sotto i mari (in CinemaScope, 1954), Geremia cane e spia (1959), e Il cowboy con il velo da sposa (1960). I Walt Disney Studios sono tra i primi a sfruttare al meglio quello che allora era un nuovissimo media, la televisione, producendo la prima trasmissione, One Hour in Wonderland, nel 1950. Walt Disney inizia altresì a presentare una serie settimanale d'antologia su ABC intitolata Disneyland come il parco, in cui mostra degli spezzoni delle produzioni Disney precedenti, fa fare il giro degli studi e fa prendere al pubblico familiarità con il parco Disneyland, in fase di costruzione a Anaheim in California. Nel 1955, dà il via alla prima serie televisiva settimanale dello studio, il famoso Mickey Mouse Club, che continuerà in molte versioni fino agli anni novanta.
Poiché lo studio si allarga e diversifica le proprie attività estendendosi ad altri media, Disney presta sempre minor attenzione al settore di animazione abbandonando la maggior parte delle attività ai principali animatori, dai lui soprannominati «i nove saggi». Durante la vita di Disney, il dipartimento d'animazione creerà i famosi Lilli e il vagabondo (in CinemaScope, 1955), La carica dei 101 (1961), e la delusione finanziaria: La bella addormentata nel bosco(in Super Technirama 70mm, 1959), oltre a La spada nella roccia (1963).
La produzione di cortometraggi mantiene il proprio ritmo invece fino al 1956, quando Disney chiude la divisione in questione. I progetti speciali di cortometraggi continuano a essere prodotti in maniera irregolare per il resto della durata degli studi. Tutte queste produzioni vengono distribuite dalla nuova filiale di Disney,Buena Vista Distribution, che dal 1955 sostituisce RKO in questo compito.
Disneyland, uno dei primi parchi a tema al mondo, finalmente apre i battenti il 17 luglio 1955, diventando rapidamente un successo. Persone da tutto il mondo vengono a visitare il parco, che include delle attrazioni ispirate a molti film e diritti di successo Disney. Dopo il 1955 la trasmissione televisiva Disneyland diventaWalt Disney Presents e quando si passa dal bianco e nero al colore nel 1961, il nome cambia ancora in Walt Disney's Wonderful World of Color per evolvere infine nel nome attuale, The Wonderful World of Disney. Nel 2005 è ancora trasmessa su ABC.
A metà degli anni cinquanta, la Disney produce molti film divulgativi sul programma spaziale statunitense, con la collaborazione dell'ideatore del missile dellaNASA: Wernher von Braun. Man in Space e Man and the Moon, nel 1955, poi Mars and Beyond, nel 1957. Questi film attraggono l'attenzione non solo del pubblico, ma anche del programma spaziale russo.
Nel 1957, Disney incontra il creatore dei Muppet, Jim Henson, e insieme cominciano a creare i primi personaggi dei Muppets con molte somiglianze con Topolino, soprattutto Kermit la Rana. I personaggi compaiono con l'intermezzo Muppet Magic all'interno di The Ed Sullivan Show tra il 1958 e il 1962.
Il successo all'inizio degli anni sessanta[modifica | modifica wikitesto]
All'inizio degli anni sessanta, l'impero Disney è un enorme successo e Walt Disney Productions si è affermato come primo produttore mondiale di intrattenimenti per la famiglia. Dopo decenni di tentativi, Disney alla fine ottiene i diritti del libro di Pamela Lyndon Travers a proposito di una balia magica: Mary Poppins esce nel 1964, diventando il film di Disney degli anni sessanta ad aver riscosso il maggior successo. Molte persone considerano che l'unione tra film d'animazione e live action abbia ormai raggiunto l'apice dello splendore. Lo stesso anno, Disney apre quattro attrazioni nei padiglioni dell'esposizione mondiale di New York 1964-1965, inclusi degli animatronic. In seguito, tutte le attrazioni verranno integrate a Disneyland e confermano a Disney la praticabilità di un nuovo parco sulla costa; Disney prospettò l'apertura di questo nuovo parco già poco dopo l'apertura di Disneyland.
Il 14 settembre 1964 il Presidente Lyndon B. Johnson gli conferisce la più alta onorificenza civile statunitense: laMedaglia presidenziale della libertà[7].
Il «Progetto Florida»[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1964 Walt Disney Productions inizia con calma ad acquistare terreni nella Florida centrale, a sud ovest di Orlando, in una zona profondamente rurale di piantagioni di aranci, per un progetto di Walt chiamato «Progetto Florida». La società acquista più di 11 000 ha (109 km²) di terreno tramite delle società fittizie e fa modificare a suo favore la legislazione dello Stato per ottenere un controllo quasi governativo, senza precedenti, sulla zona. Il progetto verrà sviluppato sul serio a partire dal 1966 con la fondazione del Reedy Creek Improvement District. Walt Disney e il fratello Roy Oliver annunciano in seguito i progetti di ciò che sarà poi denominato «Walt Disney World».
I progetti di Disney World e EPCOT[modifica | modifica wikitesto]
Disney World deve comprendere una versione più grande ed elaborata di Disneyland chiamata Magic Kingdom (Regno Incantato), nonché hotel e svariati percorsi di golf. Tuttavia, il fulcro di Disney World dovrà essere l'Experimental Prototype City (or Community) of Tomorrow, o Città prototipo sperimentale di domani, il cui acronimo è EPCOT. EPCOT è concepita come una città operativa dove gli abitanti possono vivere, lavorare e interagire usando tecnologie sperimentali o avanzate mentre degli scienziati sviluppano e testano altre nuove tecnologie per migliorare la vita e la salute dell'uomo. Intanto, Walt lavora sul progetto del Disney's Mineral King Ski Resort, annunciato alla stampa il 19 settembre 1966; a questa conferenza stampa, l'ultima a cui ha partecipato, Walt è apparso ai giornalisti pallido e febbricitante.
La scomparsa[modifica | modifica wikitesto]
L'impegno di Walt in Disney World finisce nell'autunno 1966. Nell'estate di quell'anno gli viene diagnosticato un tumore al polmone sinistro; viene curato nell'ospedale St. Joseph, situato proprio di fronte agli studi Disney di Burbank. In autunno la sua salute peggiora finché Walt lascia i suoi personaggi e milioni di fan sparsi nel mondo a causa di un collasso cardiocircolatorio il 15 dicembre del 1966 alle 9.30 circa (ora locale), dieci giorni dopo il suo sessantacinquesimo compleanno. Si ricorda spesso il commento dell'allora governatore della California, successivamente Presidente degli Stati Uniti d'America Ronald Reagan: «Da oggi il mondo è più povero». In ItaliaEpoca mise in copertina Topolino che piangeva in sua memoria.
Roy Disney porta a termine il «Progetto Florida», insistendo affinché il nome diventi «Walt Disney World» in onore del fratello. Ma anche Roy muore il 20 dicembre 1971, tre mesi dopo l'apertura del Magic Kingdom.
Oggi la tradizione di Walt è portata avanti dall'azienda che porta il suo nome (The Walt Disney Company) e da moltissimi autori che si impegnano, nel fumetto e nell'animazione, per proporre in un formato fresco e divertente i suoi personaggi.
Il 17 dicembre di quell'anno, dopo solenni funerali, la salma di Disney venne cremata e le sue ceneri oggi riposano presso il Forest Lawn Memorial Park, aGlendale, California.
L'eredità lasciata da Walt Disney[modifica | modifica wikitesto]
Walt Disney è stato immortalato molte volte nelle sue trasmissioni televisive, nei suoi progetti ma anche nella statua nota come Partners che è esposta in vari parchi Disney.
Filmografia[modifica | modifica wikitesto]
Walt Disney è presente in molte produzioni, soprattutto in animazioni dei suoi studi; è menzionato come produttore, attore, regista o sceneggiatore ed è stato ammirato da tutti.
Il parco a tema Epcot[modifica | modifica wikitesto]
Quando viene costruita la seconda parte di Walt Disney World, gli eredi di Walt trasformano EPCOT in un parco a tema, l'EPCOT Center, aperto nel 1982. Il parco Epcot, che esiste tuttora, è sostanzialmente una fiera internazionale e costituisce solo una piccolissima porzione della città funzionale immaginata da Walt. Tuttavia, la città di Celebration costruita dalla Walt Disney Company accanto a Walt Disney World riprende in parte il progetto pensato per Epcot.
L'impero dei divertimenti e dei media Disney[modifica | modifica wikitesto]
Oggi gli studi di animazione/produzione e parchi a tema di Walt Disney si sono sviluppati fino a diventare una società multinazionale plurimiliardaria di televisione, cinema, mete vacanziere e altri media che porta il suo nome. La Walt Disney Company attualmente possiede, tra le altre cose, quattro complessi vacanzieri, undici parchi a tema due parchi acquatici, trentadue hotel, otto studi cinematografici, sei etichette di dischi, undici reti televisive via cavo e una rete televisiva terrestre.
I parchi a tema Disney oggi[modifica | modifica wikitesto]
![]() | Per approfondire, vedi Walt Disney Parks and Resorts. |
Quello che inizialmente era noto come «Progetto Florida» oggi è la meta turistica privata più grande e popolare del mondo, ma la scintilla di Walt Disney è sempre presente. Dalla statua Partners al Magic Kingdom fino al Tree of Life di Animal Kingdom, Walt Disney è sempre in primo piano e la sua visione viene perpetrata. La sua passione per i mezzi di trasporto di massa vive nella monorotaia di Walt Disney World che collega due parchi a tema e quattro hotel, mentre il suo sogno del futuro vive a EPCOT nelle principali attrazioni e nelle esposizioni tecnologiche.
Da modesto parco a tema, Disneyland si è trasformato in un regno dei divertimenti con due parchi a tema, tre hotel e un vasto complesso di negozi. Walt Disney World è una delle mete turistiche preferite per le vacanze di persone di tutto il mondo. Tokyo Disneyland (che con Tokyo DisneySea forma il Tokyo Disney Resort) è il parco a tema più visitato del mondo. Disneyland Paris, nonostante i problemi economici riscontrati fin dall'apertura, è sempre il luogo più visitato d'Europa ed anch'esso ospita un secondo parco. Nel settembre 2005, la Walt Disney Company ha aperto l'Hong Kong Disneyland Resort in Cina.
Il 5 maggio 2005, la Walt Disney Company avvia i festeggiamenti di Ritorno al paese più felice del mondo davanti al castello della Bella addormentata diDisneyland, concepito da Walt, per celebrare i cinquant'anni del più famoso dei parchi a tema. I parchi di Walt Disney Parks and Resorts sono famosi in tutto il mondo per l'attenzione ai dettagli, la pulizia e gli standard adottati, tutti definiti da Walt Disney per Disneyland.
L'animazione Disney oggi[modifica | modifica wikitesto]
![]() | Per approfondire, vedi Walt Disney Pictures. |
L'animazione tradizionale a mano, con cui Walt Disney ha costruito il successo della sua società, non è più praticata negli studi di Walt Disney Feature Animation. Dopo un periodo di lungometraggi animati tradizionali deludenti dal punto di vista finanziario alla fine degli anni novanta, all'inizio del nuovo millennio sono stati chiusi i due studi satelliti a Parigi e a Orlando e gli studi di Burbank sono stati convertiti in uno studio di animazione di ultima generazione. Nel 2004, la Disney ha prodotto il proprio ultimo film lungometraggio con animazione tradizionale: Mucche alla riscossa. Gli studi DisneyToon in Australia continuarono a produrre film a basso costo con animazione tradizionale, soprattutto i seguiti dei vecchi successi; nonostante ciò sono stati chiusi alla fine del 2006. A partire dal 2009 tuttavia, la Walt Disney Company ha annunciato l'intenzione di riproporre nei cinema i vecchi film in animazione tradizionale - La Principessa e il ranocchio è l'ultimo lavoro in ordine di tempo - portando avanti comunque i progetti di animazione computerizzata, indipendenti dalla Pixar.
CalArts[modifica | modifica wikitesto]
Negli ultimi anni Disney dedica molto tempo per la fondazione del California Institute of the Arts (CalArts), creato nel 1961 grazie alla fusione del Los Angeles Conservatory of Music e del Chouinard Art Institute, che negli anni trenta aveva contribuito alla formazione delle squadre di animatori. Quando Walt muore, un quarto dei suoi beni va a CalArts, il che contribuirà notevolmente alla costruzione di nuovi edifici sul suo campus. Walt, tra l'altro, ha donato 38 acri (154 000 m²) del ranch di Golden Oak a Valencia affinché si potesse costruire la scuola. CalArts si trasferisce al campus di Valencia nel 1971.
Dopo la morte del marito, Lillian Disney dedica molto tempo a seguire CalArts e ad organizzare centinaia di eventi di raccolta fondi per l'università, per onorare le ultime volontà di Walt e anche per finanziare il Walt Disney Symphony Hall di Los Angeles. Dopo la morte di Lillian, alla fine del 1997, l'eredità di questa tradizione continua con la figlia Diane e il marito Ron. Oggi CalArts è una delle più grandi università indipendenti della California, soprattutto grazie ai contributi dei Disney.
Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]
- Michele Kalamera in Disneyland (doppiaggi dagli anni 2000 in poi), Le più belle storie di Natale di Walt Disney, The Pixar Story, Walt & El Grupo - Walt Disney in Sudamerica, Il risveglio della magia
- Sandro Iovino in Disneyland (doppiaggi anni ottanta) e Serata Paperino
- Manlio Busoni in Il drago recalcitrante e Disneyland
- Michele Gammino in Walt - Il papà di Topolino
- Mauro Bosco in The Best of Disney Music - Una eredità in musica
- Riccardo Mantoni in Disneyland
Varie[modifica | modifica wikitesto]
Accuse di antisemitismo e razzismo[modifica | modifica wikitesto]
Disney fu a lungo oggetto di chiacchere che lo ritraveano come un antisemita durante la sua vita, a cominciare soprattutto dal 1938, quando accolse a Hollywood la regista tedesca e propagandista nazista Leni Riefenstahl per promuovere il suo film Olympia[8]. Anche dopo che gli statunitensi vennero a conoscenza della Notte dei cristalli, Disney, a differenza degli altri studio, non ritirò il suo invito. Inoltre, l'animatore Art Babbitt sostenne di aver visto Disney ed il suo avvocato, Gunther Lessing, partecipare a delle riunioni del German American Bund, una organizzazione pro-Nazi, durante la fine degli anni trenta[9]. L'animatore e regista David Swift, che era ebreo, disse ad un biografo che quando comunicò a Disney la sua intenzione di lasciare lo studio per prendere un lavoro alla Columbia nel 1941, questi gli rispose, con un finto accento yiddish, "Va bene, Daviduccio, va a lavorare per quegli ebrei. È lì il tuo posto, con quegli ebrei."[9] Swift comunque fece ritorno agli studi Disney nel 1945, e più tardi disse che "doveva tutto" a Disney. Quando lasciò gli studios una seconda volta nei primi anni cinquanta, Disney a quanto pare gli disse "...c'è ancora una candela che brucia alla finestra se dovessi mai decidere di tornare"[9]. Il biografo di Disney, Neal Gabler, il primo autore a guadagnarsi un accesso incondizionato agli archivi Disney, concluse nel 2006 che le prove disponibili non supportavano le accuse di antisemitismo. In un'intervista alla CBS, Gabler sintetizzò così le sue scoperte:
« È una delle domande che tutti mi chiedono... La mia risposta a ciò è: non nel senso convenzionale a cui uno possa pensare di un antisemita. Ma si fece questa nomea perché, negli anni quaranta, si lasciò coinvolgere da un gruppo chiamato "Motion Picture Alliance for the Preservation of American Ideals" (Alleanza Cinematografica per la Preservazione degli Ideali Americani), che era un'organizzazione antisemita e anticomunista. E sebbene Walt di per sé, a mio parere, non fosse un antisemita, cionondimeno, si fece alleato di persone che lo erano, e quella reputazione gli rimase appiccicata. Non fu mai in grado di liberarsene per tutta la sua vita.[10] » |
Disney alla fine si allontanò dalla Motion Picture Alliance negli anni cinquanta[9]. Gabler scrisse che tre mesi dopo la visita della Riefenstahl, Disney la ripudiò, sostenendo che non sapesse chi lei fosse quando la invitò[9] e mise in questione anche la storia di Babbitt, sulla base che Disney non avesse tempo per riunioni politiche e fu "molto apolitico" durante gli anni trenta[9].
Il Walt Disney Family Museum ammise che Disney avesse dei "rapporti difficili" con alcuni individui ebrei, tra cui Babbit e David Hilberman; e che degli stereotipi etnici, abituali nei film degli anni trenta, furono inclusi nei primi cartoni, come I Tre Porcellini (in cui il Grande Lupo Cattivo arriva alla porta vestito da venditore ambulante ebreo) e The Opry House (in cui Topolino balla vestito da ebreo chassidico); tuttavia sia il Museo che Gabler fanno notare come Walt donasse regolarmente soldi a diverse organizzazioni umanitarie ebraiche (Hebrew Orphan Asylum, Yeshiva College, Jewish Home for the Aged, e American League for a Free Palestine), e come avesse ricevuto la nomina a "Uomo dell'Anno 1955" dalla loggia ebraica B'nai B'rith di Beverly Hills[9][11].
Lo storico e artista Joe Grant rimarcò che "alcuni tra i personaggi più influenti dello studio erano ebrei", incluso sé stesso, il manager di produzione Harry Tytle e Herman "Kay" Kamen, il capo del marketing, che una volta si divertì a dire come l'ufficio Disney di New York "...avesse più ebrei del Libro del Levitico"[9].
Il cantautore Robert B. Sherman affermò nella sua biografia che non vide nessuna prova di antisemitismo durante i sui sette anni di lavoro in stretta collaborazione con Disney[12]; e secondo Gabler, nessuno degli impiegati di Disney, Babbitt incluso, che diprezzava fortemente Disney, lo ha mai accusato di fare battute e insulti antisemiti[9].
Disney fu anche accusato di razzimo, soprattutto per parecchie produzioni pubblicate tra gli anni trenta e gli anni cinquanta che contenevano materiale privo di tatto sulle razze. Alcuni esempi includono La capanna di zio Tom, in cui Topolino è ritratto in Blackface, l'uccello "nero" di Chi ha ucciso Cock Robin?,Sunflower, la centaura ritratta con un'anguria in Fantasia, il lungometraggio I racconti dello zio Tom, gli Indiani in Le avventure di Peter Pan; i corvi in Dumbo(sebbene in questo film i corvi siano comprensivi nei confronti di Dumbo, perché sanno cosa voglia dire essere emarginati)[9].
Nonostante ciò, "Walt Disney non era un razzista", scrisse Gabler. "Né pubblicamente o privatamente, ha mai fatto osservazioni denigratorie sui neri o affermato una superiorità bianca. Come molti bianchi statunitensi della sua generazione, tuttavia, era privo di tatto sui temi della razza." Per esempio, durante una riunione su Biancaneve e i sette nani, si riferì ai nani che si mettevano uno sopra l'altro come una "pila di negri" (termine regionale statunitense che indica un gioco da bambini[13]), e mentre faceva il casting per I racconti dello zio Tom usò il termine "pickaninny"[9](traducibile in italiano col termine "negretto"[14]).
I racconti dello zio Tom fu ampiamente contestato dai critici cinematografici, dal NAACP e da altri, per il suo perpetuare gli stereotipi riferiti ai neri; Disney tuttavia sostenne con successo una campagna per ottenere un Oscar onorario per il protagonista del suo film, James Baskett, il primo afro-americano a ricevere un premio del genere[15]. Baskett morì di lì a poco e la vedova scrisse una sincera lettera di gratitudine a Disney per ringraziarlo del suo supporto[9].
L'animatore nero Floyd Norman, che lavorò per Disney negli anni cinquanta e sessanta, disse, "non una sola volta ho mai osservato un cenno del comportamento razzista del quale Walt Disney fu spesso accusato dopo la sua morte. Il suo trattamento delle persone - e con questo intendo tutte le persone - può solo definirsi esemplare."[16]
Curiosità[modifica | modifica wikitesto]
- Una notizia più volte diffusa e puntualmente smentita, citata anche sul Corriere della sera[17] darebbe a Disney natali spagnoli, indicandolo come Luis Guizao (o Guirao) Zamora, nato in un villaggio vicino Almeria nel 1901 da madre poverissima con la quale sarebbe emigrato negli Stati Uniti alla volta di Chicago, dove risiedeva lo zio materno.
- Macchia Nera, uno dei nemici di Topolino, ha il volto sempre coperto da un mantello nero; quando raramente si mostra in viso, questo ricorda ironicamente le fattezze di Walt Disney. Questo è dovuto a uno scherzo che gli fecero i disegnatori del giornalino di cui egli era capo. Tuttavia alcuni sostengono che il volto di Macchia Nera sia in realtà ispirato all'attore degli anni trenta Adolphe Menjou.
- Quando era in terza media (nel 1915), Walt imparò a memoria per scherzo il discorso di Gettysburg e sorprese tutti arrivando a scuola travestito daAbraham Lincoln, il sedicesimo presidente statunitense, di cui si festeggiava la ricorrenza. Il costume era formato da una vecchia giacca del padre, da una barba fatta a mano e incollò persino un porro in mastice sulla guancia; il suo professore ne rimase molto colpito. Non c'è quindi da sorprendersi nello scoprire che anni dopo, quando il suo studio creò il primo robot con sembianze umane (un animatronic) per la fiera internazionale di New York del 1964, Walt abbia deciso di dargli le sembianze proprio di Abraham Lincoln.
- In fatto di cibo, secondo la figlia Diane, «Gli piacevano le patatine fritte, gli hamburger, le omelette western, i pancake, i piselli in scatola, la carne tritata, gli stufati e i sandwich di roast beef. Non gli piaceva molto la verdura, ma gli piacevano il fegato del pollame, i maccheroni e il formaggio». Lillian Disney si lamentava spesso dicendo: «Perché dovrei preparare un pasto quando tutti i Disney vogliono solo una scatola di chili o di spaghetti?»
- Nel 1955, la FBI nominò Disney "Agente Onorario" (Sac Contact) cioè un patriottico contatto dell'FBI, e non un agente speciale incaricato dei contatti. (Special Agent in Charge).
- Negli anni cinquanta a Disneyland si poteva vedere "Zio Walt" fare dei piccoli lavori, come offrire passeggini ai visitatori, suonare il clacson in un'auto in Main Street USA, pescare ai Rivers of America o pilotare il Mark Twain.
- Nell'autunno 1963, durante la ricerca del sito per il «Progetto Florida», Walt e Roy Disney hanno sorvolato prima le coste della Florida e poi le foreste e gli acquitrini vicini a Orlando che aveva scelto come sito del futuro Walt Disney World. Poco dopo, il loro aereo atterrò a New Orleans durante il viaggio di ritorno in California. Lì i due fratelli Disney vennero a sapere dell'omicidio di John Fitzgerald Kennedy, il trentacinquesimo presidente statunitense, ucciso lo stesso pomeriggio a Dallas in Texas; era il 22 novembre 1963.
- Uno degli animatronic di pirati nell'attrazione Pirates of the Caribbean (aperta nel 1967) ha il volto di Walt Disney. È stato creato a partire dallo stesso stampo usato per creare la statua di Disney che adorna la piazza centrale.
- Il personaggio di Walt Disney compare nel cartone animato La storia segreta di Stewie Griffin, in cui viene congelato e poi scongelato nel futuro. Dopo aver chiesto all'uomo che lo scongela "Si sono estinti gli ebrei?" e aver ricevuto risposta negativa, si fa ricongelare. Questa gag unisce due peculiarità che spesso vengono associate a Walt Disney: il suo presunto antisemitismo e la leggenda metropolitana secondo cui il corpo di Disney è stato ibernato e tuttora giacerebbe al di sotto dell'attrazione dei Pirati dei Caraibi, a Disneyland.
- Dopo più di quarant'anni dalla morte, nessuno aveva mai prodotto un film su Walt Disney, nel 2011 venne avviata la produzione che vedrà come protagonista Tom Hanks nei panni di Walt. Il film, intitolato Saving Mr. Banks, uscì nel dicembre 2013 (febbraio 2014 in Italia).
- Una città dell'Oklahoma si chiama Disney.
- Negli Stati Uniti, il 17 aprile 2014 è uscito un film biografico sul giovane Walt Disney, chiamato "As Dreamers Do".
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
![]() | Medaglia d'oro del Congresso |
— 24 maggio 1968 |
![]() | Medaglia Presidenziale della Libertà |
— 14 settembre 1984 |
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ AA.VV., Fantastico Walt, a cura di Lidia Cannatella, Tutto Disney, nº 21, Milano, The Walt Disney Company Italia, dicembre 2001, p. 8, ISBN 88-7309-897-5.
- ^ a b c d Merritt e Kaufman, p. 33.
- ^ Il primo cartoon al mondo con sonoro sincronizzato è My Old Kentucky Home.
- ^ a b Mariuccia Ciotta, Walt Disney. Prima stella a sinistra, Milano, Bompiani, 2005, ISBN 88-452-3392-8.
- ^ (EN) Marc Eliot, Walt Disney: Hollywood's Dark Prince, Birch Lane Press, Carol Publishing Group, 1993.; edizione italiana Walt Disney. Il principe nero di Hollywood, traduzione di Alberto Pezzotta, Milano, Bompiani, 2004, ISBN 88-452-0360-3.
- ^ Un resoconto del suo contenuto si trova nel libro di Mariuccia Ciotta, Walt Disney. Prima stella a sinistra, con i contributi di John Landis e J.B. Kaufman e con un colloquio tra Diane Disney Miller e Mariuccia Ciotta.
- ^ (EN) [1]
- ^ Manhola Dargis, And Now a Word From the Director in The New York Times, 21 settembre 2011. URL consultato il 21 gennaio 2015.
- ^ a b c d e f g h i j k l (EN) Neal Gabler, Walt Disney: The Triumph of the American Imagination, New York, Knopf Doubleday Publishing Group, 2006.
- ^ Walt Disney: More Than 'Toons, Theme Parks, CBS News, 1 novembre 2006. URL consultato il 21 gennaio 2015.
- ^ (EN) Creative Explosion: Walt's Political Outlook su Walt Disney Family Museum, p. 16. URL consultato il 21 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2008).
- ^ Robert Bernard Sherman, Moose, Author House, 2013, p. 291, ISBN 9781491883662.
- ^ Frederic Gomes Cassidy, Dictionary of American Regional English: I-O, vol. 3, Belknap Press of Harvard University Press, 1996, p. 799, ISBN 9780674205192.
- ^ Il Sansoni inglese. Dizionario English-Italian, italiano-inglese. Con CD-ROM, Rizzoli Larousse, 2008, ISBN 9788852501654.
- ^ Karl F. Cohen, Forbidden Animation: Censored Cartoons and Blacklisted Animators in America, McFarland, 2004, p. 61, ISBN 9780786420322.
- ^ Jim Korkis, 'Debunking Meryl Streep, Part Two', MousePlanet, 26 febbraio 2014. URL consultato il 21 gennaio 2015.
- ^ Walt Disney, aveva sangue spagnolo, e venne adottato in America, Corriere della Sera, 10 settembre 2001, p. 30. URL consultato il 7 dicembre 2014.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Sergej M. Ėjzenštejn, Walt Disney, a cura di Sergio Pomati, traduzione di Monica Martignoni, Milano, SE, 2004, ISBN 88-7710-593-3.
- (EN) Michael Barrier, Hollywood Cartoons: American Animation in Its Golden Age, Oxford, Oxford University Press, 1999, ISBN 0-19-516729-5.
- (EN) Michael Broggie, Walt Disney's Railroad Story, Virginia Beach (Virginia), Donning Publishers [1997, 1998], 2005, ISBN 1-56342-009-0.
- (FR) Christopher Finch, Notre Ami Walt Disney, Parigi, Hachette, 1977, ISBN 2-245-00531-7.
- (FR) Christopher Finch, L'art de Walt Disney de Mickey à Mulan, Parigi, Éditions de la Martinière, 1999, ISBN 2-7324-2531-1.
- (EN) J.B. Kaufman e Russel Merritt, Walt in Wonderland: The Silent Films of Walt Disney, 3ª ed., Baltimora (Maryland), The Johns Hopkins University Press, 2000, ISBN 0-8018-6429-1.
- (FR, EN) Karal Ann Marling, The Architecture of Reassurance: Designing the Disney Theme Parks, Montréal-New York-Parigi, Centro canadese di architettura - Flammarion, 1998, ISBN 2-08-013639-9.
- (EN) Leonard Mosley, Disney's World: A Biography, Chelsea (Michigan), Scarborough House [1985], 2002, ISBN 0-8128-8514-7.
- (EN) Richard Schickel e Ivan R. Dee, The Disney Version: The Life, Times, Art and Commerce of Walt Disney, Chicago, Ivan R. Dee Publisher [1967, 1985], 1997, ISBN 1-56663-158-0.
- (EN) Robert B. Sherman e Richard M. Sherman, Walt's Time: From Before to Beyond, 1998, ISBN 0-9646059-3-7.
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- (FR) Dave Smith, Steven Clack e Joseph Antoine, Walt Disney : 100 ans de magie, Parigi, Michel Lafon, novembre 2001, ISBN 2-84098-743-0.
- (EN) Bob Thomas, Disney's Art of Animation: From Mickey Mouse to Beauty and the Beast, New York, Hyperion, 1991, ISBN 1-56282-899-1.
- (EN) Bob Thomas, Walt Disney: An American Original, 1994 [1976], ISBN 0-7868-6027-8.
- (FR) Il était une fois Walt Disney : aux sources de l'art des studios Disney (Grand Palais, 16 settembre 2006-15 gennaio 2007; Musée des beaux-arts de Montréal, Pavillon Jean-Noël Desmarais, 8 marzo-24 giugno 2007), Parigi, Réunion des musées nationaux, 2006, ISBN 2-7118-5013-7.
- Oreste De Fornari, Walt Disney, Il Castoro Cinema, nº 54, Editrice Il Castoro, 1995, ISBN 88-8033-035-7.
- Michael Barrier, Vita di Walt Disney. Uomo, sognatore e genio, prefazione di Giannalberto Bendazzi; traduzione di Marco Pillitteri, Latina, Tunué, 2009,ISBN 978-88-89613-84-9.
- Andrea Dini, Calvino e Disney: iconografia della bestia in Quaderni del '900, nº 2, pp. 35–50. URL consultato il 9 novembre 2014.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni di o su Walt Disney
Commons contiene immagini o altri file su Walt Disney
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Disney.it
- (EN) Walt Disney in Internet Movie Database, IMDb.com Inc.
- Biografia di Walt Disney
- (EN) Disney.com
- La fantascienza e Walt Disney
- (EN) The Disneyland Report
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